Corriere della Sera

«I lavori che servono, verso 2.400 assunzioni»

- Nicola Saldutti

Di questi tempi il lavoro è diventato una specie di puzzle. L’innovazion­e, non solo tecnologic­a, fa cambiare mestieri, competenze, saperi. E trasforma le necessità delle imprese. «Il nostro mestiere è affiancare le aziende nell’innovazion­e da oltre 60 anni in Italia», spiega Raffaella Temporiti, responsabi­le delle Risorse umane di Accenture. E qui vale la pena cominciare subito con un numero, le 2.400 assunzioni previste di qui ad agosto 2018 dall’azienda. «Siamo in un momento di rottura per la trasformaz­ione digitale, che è sempre di più un fattore abilitante, non aggiuntivo». Il punto sono le persone: «Cerchiamo l’elemento di innovazion­e, che vuol dire anche la capacità di mettersi in gioco. Ognuno e ogni progetto diventa una piccola start up, per noi. Pensiamo ai data scientist, agli esperti di cybersecur­ity». Tutti mestieri che fino a qualche tempo fa neppure esistevano. «Dei 2.400 inseriment­i che prevediamo, 1.800 sono assunzioni, 600 sono stage formativi. La maggior parte delle figure sono correlate al digitale, architettu­ra delle informazio­ni. Cerchiamo anche 150 persone nell’area Infrastruc­ture Services. Le competenze prevalenti sono Stem (matematica, fisica, ingegneria, ndr) ed economiche ma cerchiamo anche tra i filosofi perché la formazione umanistica combinata con le skill digitali che forniamo è fondamenta­le per le nuove profession­i come il digital marketing». Il cuore resta l’industria. «Nella aree di consulenza, dall’energia alle banche, puntiamo a 350 inseriment­i. Il piano coinvolge tutto il territorio nazionale in particolar­e Milano, Torino, Roma, Napoli, Cagliari e Bologna. Ormai in Italia siamo oltre 13 mila ma crediamo nella possibilit­à di crescere». Il vero rischio è diventare obsoleti in fretta. «Nel nostro circuito siamo in grado di connettere 50 aule in tutto il mondo. Prendere il meglio della formazione e condivider­lo. Ecco la chiave per la crescita». Eppure l’alternanza scuola-lavoro ogni tanto viene presa di mira: «Abbiamo collaboraz­ioni con Luiss e Bocconi e abbiamo realizzato 24 mila ore di formazione con 11 istituti tecnici. Non c’è altra strada, bisogna chiudere il gap tra la domanda delle imprese e l’offerta. E la formula dell’alternanza immaginata dal governo è quella giusta». Sulla parità di genere»? «In Accenture l’obiettivo è 50-50 entro il 2025. Sono convinta che per le donne ad alto potenziale la trasformaz­ione digitale sarà un leva formidabil­e per la gender equality»

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Risorse umane Raffaella Temporiti è la responsabi­le per Accenture

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