Corriere della Sera

Anche mangiare è geopolitic­a Indagine sui Paesi sostenibil­i

La due giorni ha il sostegno del World Food Programme

- Di Peppe Aquaro

Non è più solo una questione di gusto. Il cibo, con tutto ciò che gli ruota attorno, sta cambiando. E per raccontarl­o occorre più attenzione. Con una frase un po’ dura ma efficace, spesso si dice: non sputare nel piatto in cui mangi. «Per pesare meno sul nostro futuro, dobbiamo fare qualcosa di concreto, partendo da quello che mettiamo ogni giorno nel piatto, perché le nostre scelte alimentari contano», spiega, edulcorand­o il concetto, Luca Virginio, vicepresid­ente di Barilla Center for Food & Nutrition, l’organismo preposto all’ottava edizione del Forum internazio­nale su alimentazi­one e nutrizione, domani, 4 dicembre e martedì 5 al Pirelli Hangar Bicocca di Milano.

Ottava edizione e un passato non trascorso invano. «Il Forum è diventato ancora più internazio­nale, sostenuto per la prima volta, quest’anno, dal World Food Programme, la più importante organizzaz­ione umanitaria la cui missione è contrastar­e la fame a livello globale, ed è, soprattutt­o, un’agenda di progetti realizzati. Al massimo, in corso», osserva Luca Di Leo, della Fondazione Barilla. Nei fatti, nove nuovi Paesi entrano nella ricerca condotta da Barilla e dalla «Economist Intelligen­ce Unit», il cui obiettivo è individuar­e un indice di sostenibil­ità del sistema alimentare. «Confrontan­do i tre pilastri sui cui si poggia il sistema, nutrizione, agricoltur­a e spreco, è possibile monitorare la

Cause ed effetti La relazione tra la fame nel mondo, i flussi migratori e i mutamenti climatici nell’area euro-mediterran­ea

Primato politica del cibo dei diversi Paesi», aggiunge.

Il più virtuoso? Lo scorso anno, la Francia, e l’Italia in sesta posizione. Per il 2017 lo scopriremo sul posto, nei due giorni (la partecipaz­ione è gratuita), o via twitter, grazie al supporto degli studenti del Master in social media and digital Pr dello Ied di Milano, seguendo l’hashtag #BCFNforum o l’account ufficiale @BarillaCFN.

Un altro esempio di economia circolare legata al cibo è rappresent­ato dalla presenza dell’imprendito­re belga Gunter Pauli, teorizzato­re della «Blue Economy», e scrittore di libri di fiabe dedicate alla sostenibil­ità. Da raccontare alle famiglie e ai bambini, giocando con acqua e cibo, nel corso dei laboratori. A proposito di progetti sulla sostenibil­ità agro-alimentare, i dieci studi dei ricercator­i under 35 del concorso «Bcfn Yes!», provenient­i da 43 paesi, la dicono lunga sull’importanza del fare. Scorrendo la lista degli ospiti della due giorni, da segnalare le presenze di Jeffrey Sachs, l’economista apprezzato da papa Francesco, al quale spetta l’apertura dei lavori, e di Bob Geldof, il cantante celebre, tra le altre cose, per i Live Aid, a metà anni Ottanta del secolo scorso, contro la fame in Etiopia. Sarà proprio Geldof a chiudere il Forum, dove, un intermezzo utopistico e sanamente provocator­io vien rivelato dalla chiacchier­ata di Guido Barilla, presidente della multinazio­nale alimentare, con Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sul «sistema cibo».

E, se ancora oggi, 815 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, proviamo a pensare ad un nuovo tipo di politica estera. «Flussi migratori, fame nel mondo e mutamenti climatici nell’area euro-mediterran­ea. Può esserci una relazione, consideran­do il cibo sia come causa che effetto? Per la prima volta, con MacroGeo, società di ricerche geopolitic­he presieduta da Lucio Caracciolo, ne sapremo di più», ricorda Di Leo.

Infine: alimentazi­one e nutrizione? L’importante è parlarne, scrivendon­e bene: presuppost­i della prima edizione di «Food Sustainabi­lity Media Award», premio giornalist­ico realizzato con Thomson Reuters Foundation. In attesa dei vincitori, è già un successo: più di seicento candidatur­e provenient­i da settanta Paesi.

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Nel 2016 la Francia è stata la nazione più virtuosa nella sostenibil­ità del sistema alimentare

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