La grande occasione
Nerazzurri Unici imbattuti vanno a caccia del sorpasso sul Napoli Inter prima da sola se oggi batte il Chievo. Spalletti punge Sarri: «Anche senza coppe facciamo lo stesso sport». E smaschera Allegri: «La Juventus rimane la più forte, ma stare davanti sa
MILANO Oggi è il giorno. L’operazione sorpasso è fissata. San Siro accoglierà gli ormai soliti 55 mila e passa tifosi per spingere il primo sbarco solitario dell’Inter in vetta alla classifica. Un’impresa davvero di un altro pianeta se dovesse riuscire, nemmeno pensabile appena tre mesi fa. «Stare davanti sarebbe una grande iniezione di fiducia, bisogna però battere il Chievo». E Spalletti, che da solo in testa in serie A ci è stato appena per due per giornate nella stagione 2007-08, al solito non si fida.
Ha mille motivi per non cadere nel trappolone Chievo. Non solo per le assenze di Miranda e Gagliardini, e per un Vecino recuperato ma non al top, che lo costringeranno a stravolgere la formazione, unica imbattuta del campionato dopo il crollo del Napoli contro la Juventus. «Zero alibi», è il mantra. «Non ci siamo mai tirati indietro. Se vogliamo essere tra le due-tre che arrivano in fondo, non dobbiamo lasciarci turbare da nulla».
Neppure dai nemici che rumoreggiano e bluffano sperando, con tranelli psicologici e parole velenose, di distogliere l’Inter dall’obiettivo: battere il Chievo e presentarsi sabato da capolista, assoluta e imbattuta, in casa Juve. Sarri, prima ancora di perdere la testa, aveva preso la mira per colpire. «L’Inter senza le coppe ha un vantaggio non da poco: gioca un altro sport». Spalletti, uscito indenne dal San Paolo e finito l’anno scorso davanti al Napoli con la Roma, non ha gradito. «A me sembra lo stesso sport. La Juve gioca lo stesso sport e ha vinto sei campionati di fila, forse è con loro che deve confrontarsi». Touché.
Se la polemica di Sarri è un invito al tackle, da Allegri arriva un inganno, un gioco di specchi, presto svelato. «Vede l’Inter favorita per lo scudetto? Gli specchi stridono se lui la pensa così. La Juventus è la favorita, è la più forte, non può avere paura di nessuno».
È un fatto, l’Inter comincia a spaventare e impressionare gli avversari. Si aspettavano un calo, non c’è ancora stato. «Non perderemo per strada quel che abbiamo costruito. Vincere sempre è impossibile, ma ci alleniamo per le cose impossibili». Il Chievo però è un’infida sfida. Spalletti dovrà testare un centrocampo inedito e rilanciare da centrale Ranocchia. L’allenatore finora gli ha concesso solo cinque minuti di partita a Crotone, ma lo ha difeso fin dai primi giorni di ritiro estivo, scacciando a male parole chi lo insultava.
È il giorno della grande occasione per tutti e anche per celebrare al meglio la nuova iniziativa del club: la Hall of Fame delle leggende nerazzurre. «Per ora ci metto Meazza, Facchetti e Matthaeus. Farò in modo di farci entrare qualche giocatore di oggi». Possibile se continua a macinare punti con questa regolarità, soprattutto a San Siro, dove ha vinto 6 gare su 7. Probabile se Mauro Icardi continua a scassinare difese. L’argentino è il terzo giocatore nella storia dell’Inter, dopo Nyers (1949-53) e Meazza (1930-36) a segnare almeno 15 gol in quattro campionati consecutivi. Numeri che fanno paura, soprattutto ai nemici.
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