Il Toro cerca di fuggire, ma l’Atalanta lo prende
Ottavo pareggio di Belotti e compagni, al gol di N’Koulou replica Ilicic nella ripresa
Succede come alla famosa mosca chiusa nel bicchiere, a volte sta serena e placida ma più spesso vola e sbatte costantemente sul vetro. E comunque vada, non ne esce. La stagione del Torino va così, che Mihajlovic azzecchi la formazione e la dose di carica piuttosto che no… alla fine ne esce un pareggio. È successo con il Verona (dal 2-0) si è ripetuto con il Chievo (1-1, con errore di Belotti su rigore) e succede ancora con l’Atalanta che nel primo tempo lascia giocare il Torino e nella ripresa va a prenderlo. Così sono otto i pareggi: un record europeo da dividere con Wolfsburg (in 13 gare) e Angers (16). Troppi per le ambizioni di inizio stagione e forse anche per il presidente Cairo che ha investito e vuole di più. E così Mihajlovic corre il rischio di tornare in discussione a breve.
Il pareggio non esalta neppure l’Atalanta, che però fuori casa quest’anno gira pochino e si butta via. Come nel primo tempo, quando gioca sotto ritmo e sta a guardare i movimenti del Torino, i tagli di Obi e quel Belotti che mostra una gamba ritrovata e potente. Il Torino perde Ansaldi dopo 15’ e ci mette un po’ a rimettersi a posto e trovare un vantaggio meritato un attimo prima del riposo, grazie a un angolo conquistato da Belotti e trasformato in oro da N’Koulou.
Le urla di Gasperini e l’ingresso di Ilicic cambiano la partita, l’Atalanta ha un altro passo. Guadagna metri e velocità. Rischia, lotta ma pareggia in un amen proprio con lo sloveno liberato da Petagna. La ripresa è godibile anche se non proprio tecnica, nel gelo del Grande Torino ci si scalda con l’applauso al 71’ dedicato alla Chapecoense: i minuti ricordano il numero delle vittime dell’incidente aereo del 2016 e la squadra brasiliana alla quale è dedicata la maglia verde del Torino, in vendita ora per raccogliere denaro da donare ai familiari delle vittime.