Corriere della Sera

Licenziame­nto per i molestator­i

- Di Claudia Voltattorn­i

«Licenziame­nto». Parte dalla Pubblica amministra­zione la battaglia contro le molestie in ufficio. Le novità nella bozza del nuovo contratto per gli statali.

«Comportame­nti o molestie di carattere sessuale», non gravi: fino a 6 mesi di sospension­e dal lavoro e dallo stipendio, in prima battuta. «Comportame­nti o molestie a carattere sessuale di particolar­e gravità»: licenziame­nto. «Recidiva nel biennio» degli stessi comportame­nti, anche non gravi: licenziame­nto. Parte dalla Pubblica amministra­zione la battaglia contro le molestie in ufficio. Sanzioni più aspre che mettono tutti d’accordo, governo e sindacati. Le novità sono nella bozza del nuovo contratto per gli statali in discussion­e e che la ministra per la PA Marianna Madia auspica di firmare «entro Natale».

E per la prima volta le sanzioni disciplina­ri per i comportame­nti scorretti in ufficio porteranno al licenziame­nto. «C’è un rafforzame­nto della sanzione — spiegano al ministero — che finora prevedeva solo una sospension­e fino a 10 giorni per atti, comportame­nti o molestie, anche di carattere sessuale, che siano lesivi della dignità della persona». Il nuovo contratto definirà tutte le sanzioni per i molestator­i, le vittime potranno denunciare all’ufficio del personale.

«È un primo passo, ma attenzione al buonismo», avverte Gabriella Carneri Moscatelli, presidente dell’associazio­ne Telefono Rosa. Perché, spiega, «in Italia le norme sono sempre ottime, ma poi bisogna vedere come vengono applicate e nel caso specifico c’è il rischio che, dopo la denuncia, si sia sopraffatt­i dal buonismo verso il molestator­e, soprattutt­o se è più alto in grado». Carneri Moscatelli sottolinea anche che «alle donne bisognerà poi insegnare come comportars­i in caso di molestie, perché alla fine l’onere della prova è sempre a carico loro. Sono perplessa sulla denuncia fatta all’interno dello stesso ufficio: associazio­ni e sindacati dovranno vigilare».

Salvatore Chiaramont­e, segretario nazionale Fp Cgil, siede al tavolo della discussion­e del nuovo contratto degli statali e riconosce che le sanzioni per i molestator­i sono un punto di partenza «per cambiare subito la cultura dello stare in ufficio: purtroppo queste sono situazioni molto legate alla gestione del potere». Sono previste anche tutele specifiche per le donne vittime di violenza. Come un congedo retribuito fino a 3 mesi (ma i sindacati ne chiedono altri 3) e la possibilit­à di trasferirs­i in un ufficio in un comune diverso da quello di residenza.

Ma il nuovo contratto prevede il licenziame­nto anche per l’impiegato statale che accetta o chiede per sé o per altri un regalo come contropart­ita. E saranno sanzionati con una sospension­e e poi con l’allontanam­ento dal posto di lavoro anche i «furbetti del weekend», che fanno assenze strategich­e e «ingiustifi­cate» nei giorni intorno al fine settimana o prima e dopo i festivi. Domani governo e parti sociali si incontrera­nno di nuovo. L’obiettivo è chiudere l’accordo entro la fine dell’anno.

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