Corriere della Sera

«Comanderà lui?». Da Renzi auguri polemici

Il segretario: chissà se la guida è di Grasso o D’Alema. Per me l’importante è che il prossimo premier sia del Pd

- Giuseppe Alberto Falci

«Siamo molto rispettosi di cosa faranno alla nostra sinistra. Io ringrazio Prodi, Veltroni e Fassino per aver cercato un’intesa difficile. Ma resta da capire se a comandare sarà Grasso o D’Alema». Matteo Renzi — intervista­to a Che Tempo che fa — commenta così la nascita di Liberi e Uguali, ricordando polemicame­nte che D’Alema in passato ha attaccato tutti i leader: «Lo ha fatto con Occhetto, Prodi e Veltroni», sbotta. Al presidente del Senato Pietro Grasso, invece, rivolge «un bocca al lupo sincero, sperando che sia una campagna elettorale civile». Di certo resta il rammarico per non esser riuscito a tenere insieme il centrosini­stra: «Noi — assicura — abbiamo fatto di tutto per evitare lo scontro». Adesso, però, il quadro politico è definito e si apre una campagna elettorale nella quale il popolo del centrosini­stra si troverà davanti a un bivio. «Votare per la sinistra radicale significa fare un favore a Salvini o Berlusconi, penso che un elettore di sinistra farà fatica sapendo che fa vincere loro».

Fazio lo incalza su chi sarà il leader del centrosini­stra, ma Renzi svicola e ripete come un mantra che «ci sono tanti nomi del Pd». Elenca in serie Paolo Gentiloni, Dario Franceschi­ni, Marco Minniti, ovvero «un gruppo dirigente affiatato, una squadra. L’importante — sottolinea — è che il prossimo premier sia del Pd e non Salvini, Berlusconi o Di Maio». Anche se, ricorda Renzi, «io sono il segretario, ho vinto le primarie, due milioni di persone mi hanno chiesto di fare il candidato premier». Salvo poi spiegare: «L’incarico di chi farà il premier spetterà a Mattarella». Probabilme­nte dopo il turno elettorale nessuno avrà la maggioranz­a, ma Renzi preferisce non rispondere su cosa succederà dopo la chiusura dei seggi: «È un gioco che non faccio nemmeno sotto tortura». Il segretario Pd prevede una partita a tre: centrosini­stra, centrodest­ra e M5S. E di Berlusconi, ironizza, «sorprende la sua straordina­ria capacità di sembrare un passante» e di arrivare a proporre Gallitelli come candidato premier. Fa una smorfia Renzi appena sente il nome dell’ex generale: «Un Paese che ha bisogno di un generale in pensione è un Paese che non sta benissimo. Credo che sia la persona meno adatta».

Capitolo fine legislatur­a. Nell’ultimo scorcio si augura che il Parlamento faccia un passo in avanti in materia di diritti civili. Che ne sarà del biotestame­nto? «Il Pd chiederà la calendariz­zazione martedì (domani per chi legge, ndr) al Senato: penso sia un atto di giustizia. La frase di Salvini, “mi occupo di vivi e non di morti”, è di una violenza inaudita verso i malati di Sla, delle malattie degenerati­ve». E lo ius soli? «Va approvato».

Spazio anche alle fake news («Senza fare una legge di censura, bisogna evitare che la Rete diventi una pattumiera») e alle critiche di Marchionne e De Benedetti: «Penso che sia normale che finché sei il premier le persone importanti siano con te. quando non lo sei no». Messaggio rivolto anche a Lapo Elkann, che qualche giorno fa su La7 lo ha definito «un micron, non un Macron». E, per questo, ieri sera a Renzi è stato consegnato il Tapiro d’oro da Striscia la notizia.

Votare in un collegio per la cosa rossa significa fare un favore a Salvini oppure a Berlusconi Il mio partito chiede di calendariz­zare subito la legge sul biotestame­nto È un atto di giustizia

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(Ansa) In television­e Il segretario del Pd, Matteo Renzi, 42 anni, ieri è stato ospite di «Che tempo che fa»

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