Corriere della Sera

Nella guerra dei collegi in bilico il Centro-Sud

- di Dino Martirano

Da calendario ufficioso mancano quattro mesi alle elezioni e già circolano le simulazion­i sulla guerra dei collegi uninominal­i (232 alla Camera, 116 al Senato) che rimane la vera novità delle politiche 2018. Nel dossier frutto di una collaboraz­ione tra la società Reti e YouTrend si conferma un quadro «senza vincitori» al proporzion­ale (centrodest­ra 141 deputati, M5S 111, Pd 109, Liberi e Uguali 24) ma si inizia pur a diradare la nebbia sullo Stivale diviso in collegi. È presto ancora per scommetter­e su chi vincerà le singole sfide (i candidati ancora non ci sono) anche perché con duelli a tre (centrodest­ra, M5S, Pd) o a quattro (se sarà competitiv­a anche la nuova lista guidata da Pietro Grasso) si vincerà il collegio anche con il 35 per cento. Per cui la cartina d’Italia che vira al blu intenso al Nord (predominio del centrodest­ra), al rosso nella roccaforte tosco-emiliana del Pd, al giallo grillino in Sardegna, può riservare grosse sorprese nel CentroSud. YouTrend, guidata da Lorenzo Pregliasco, ha stimato 126 seggi uninominal­i (da un minimo di 96 a un massimo di 151) per il centrodest­ra. Ancora troppo pochi (292 in totale, con il miglior risultato) per consentire alla coalizione guidata da Silvio Berlusconi di esprimere una maggioranz­a autonoma. Ancora più lontani sarebbero il Pd (190 in totale) e i Cinque Stelle (180).

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