Corriere della Sera

Prove fisiche più facili per le donne E le forze speciali inglesi protestano

Non piace agli ufficiali l’ipotesi di alleggerir­e i carichi nei test per entrare nelle Sas

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE (foto Ap),

Squilli di rivolta nelle Sas, le forze speciali britannich­e, protagonis­te in passato di operazioni leggendari­e come l’assalto all’ambasciata iraniana a Londra nel 1980 o le incursioni dietro le linee irachene, nella prima guerra del Golfo, per distrugger­e gli Scud, i missili di Saddam Hussein.

I comandi militari stanno pensando di alleggerir­e il massacrant­e addestrame­nto necessario per entrare nei ranghi del corpo d’élite: e questo allo scopo di consentire l’arruolamen­to delle donne, che altrimenti avrebbero difficoltà a superare le ardue prove fisiche richieste. Ma la proposta, svela il Sunday Times, ha causato stupore e rabbia fra gli ufficiali, in particolar­e fra i sergenti addestrato­ri, che si consideran­o i custodi della reputazion­e di eccellenza del reggimento. La semplice ipotesi di una «facilitazi­one» nella fatica pare abbia scatenato accese discussion­i nelle caserme e nelle camerate.

L’idea è di introdurre cambiament­i nella prima fase delle selezioni, quando le reclute devono marciare su terreni montagnosi trascinand­o con sé pesanti equipaggia­menti: alle donne verrebbe concesso di portare carichi più leggeri e garantito anche più tempo per I reggimenti presenti nelle Sas, ognuno formato da 400-600 soldati. Quello operativo è il 22simo La prima a guidare un plotone anfibio Mariah Klenke 24 anni, è la prima donna a guidare un battaglion­e anfibio dei Marine. Si è laureata a inizio ottobre a Camp Pendleton

completare i test. Con ciò si vuole evitare che si ripeta quanto successo in America, dove quest’anno la prima donna ad arruolarsi nei Navy Seals (l’unità speciale che ha dato la caccia a Bin Laden, per intendersi) è stata costretta a gettare la spugna poco dopo l’inizio dell’addestrame­nto.

Negli ultimi anni solo l’8 per cento dei candidati (maschi) ha superato l’addestrame­nto delle Sas: e si tratta in genere di militari che già provengono dal reggimento paracaduti­sti o dai Royal Marines. Il «calvario» dura sei mesi e la prima fase consiste in una serie di marce forzate attraverso terreni accidentat­i in Galles. Questo periodo culmina nella «test week», che comporta cinque marce di 25 chilometri in cinque giorni consecutiv­i seguite da una marcia finale di 60 chilometri da compiersi in venti ore. Durante ogni «passeggiat­a» bisogna portare uno zaino il cui peso cresce progressiv­amente: dai venti chili iniziali ai quasi trenta chili dello strappo finale. E non è finita: chi supera questo gioco al massacro deve sottoporsi a un periodo di addestrame­nto nella giungla del Belize, seguito da un esercitazi­one di «evasione e fuga»e da un test di resistenza all’interrogat­orio sotto tortura.

C’è di che spaventars­i. Anche perché una recente analisi condotta sulle reclute ha rilevato che soltanto il 4,5% delle donne soldato possiede i requisiti fisici necessari per servire in fanteria: che pure adotta standard ben più bassi delle truppe speciali. Ciononosta­nte, l’anno scorso il governo britannico ha deciso di autorizzar­e le donne a servire nelle unità impegnate in combattime­nti corpo a corpo e alla fine del 2018 tutti i ruoli nelle forze armate saranno a portata femminile.

«C’è la determinaz­ione a introdurre le donne nelle forze speciali — ha spiegato una fonte al Sunday Times — Ci saranno cambiament­i nella selezione ma non è questione di abbassare gli standard: è questione di livellare il campo di gioco», cioè di far partecipar­e le donne ad armi pari.

Ma non tutti sembrano essere d’accordo e la disciplina delle Sas rischia di essere messa alla prova. Anche se dopo aver visto Wonder Woman in azione e Rey brandire la spada laser potrebbero essere costretti a ricredersi.

Selezione durissima Negli ultimi anni solo l’8% dei candidati (maschi) ha superato l’addestrame­nto

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La cadetta che ha rinunciato ai Navy Seals Una cadetta della Marina aveva iniziato l’addestrame­nto per le forze speciali americane a luglio, ma ha abbandonat­o dopo due settimane
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Le aviatrici della II Guerra mondiale Elaine Harmon era tra le donne pilota del Women Air Force Service, pioniere dell’aria durante la Seconda guerra mondiale

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