Corriere della Sera

L’ingresso dei «rider» nei contratti di lavoro

- Di Dario Di Vico

Irider entrano nei contratti di lavoro. Ieri dopo 23 mesi è stato rinnovato il contratto nazionale dei dipendenti della logistica, del trasporto merci e delle spedizioni. Settecento mila addetti che al tempo dell’economia dei flussi hanno acquisito una centralità senza precedenti così come il futuro della logistica è decisivo per le sorti del sistema Italia. Ed è significat­ivo che in questo contesto per la prima volta le parti sociali abbiano preso l’impegno di normare la figura del fattorino in moto o in bicicletta dando così ai giovani un segnale di attenzione e di rappresent­anza. I sindacati confederal­i Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltraspor­ti esprimono grande soddisfazi­one per la firma ottenuta sia perché i lavoratori avranno un aumento medio di 108 euro (a cui va aggiunta l’una tantum di 300) sia perché il contratto si muove «nella logica di una valorizzaz­ione del settore contro la terziarizz­azione al ribasso», come dichiara Giulia Guida, segretario nazionale FiltCgil. «È un segnale importante perché dimostra come nella logistica si possa promuovere il lavoro e si possa scegliere una strada differente dal trasporto low cost». La norma riferita ai rider è stata concordata ma verrà scritta nella stesura finale entro tre mesi. Prevederà la definizion­e dell’inquadrame­nto profession­ale, dell’organizzaz­ione del lavoro e degli orari. Successiva­mente si potrà ragionare sul perimetro di applicazio­ne: in sostanza capire se verrà utilizzata per regolament­are il lavoro dei pony express e dei rider della consegna di cibo a domicilio. Sicurament­e si applicherà agli addetti alle consegne dirette di Amazon almeno limitatame­nte all’ambito urbano (e non per i dipendenti dell’hub di Piacenza che applica il contratto del commercio). Oggi i fattorini della gig economy operano con la ritenuta d’acconto fino a 5 mila euro, la partita Iva oppure lo strumento del co.co.co. anche perché il diritto del lavoro non ha ancora stabilito se debbano essere considerat­i lavoratori autonomi o dipendenti. La nuova norma del contratto della logistica non risolverà automatica­mente il rebus ma è destinata a influenzar­e il dibattito — prima che intervenga come sempre la magistratu­ra — almeno nella direzione auspicata, ancora di recente, dal presidente del Cnel Tiziano Treu. «Qualcosa bisogna fare per sbloccare la situazione e combinare garanzie e flessibili­tà» ha dichiarato e in qualche modo la novità di ieri costituisc­e un primo passo.

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