Corriere della Sera

Inter, 5 gol per il doppio sorpasso adesso sfida la Juve da capolista

Chievo asfaltato, Spalletti: «Sabato sarà tosta, vedremo chi ne ha di più»

- Guido De Carolis

L’Inter è rimasta sola. La solitudine del primato è però dolcissima, come impagabile è, dopo quasi due anni, la sensazione di poter voltarsi e vedere le altre costrette a inseguire. La gonfia vittoria sul Chievo, in versione materasso, vale il doppio sorpasso su Napoli e Juventus, certifica la crescente forza nerazzurra e pone solide basi per la sfida scudetto di sabato prossimo a Torino con i bianconeri. Il derby d’Italia torna, dopo tanto tempo, un appuntamen­to da gustare e dal destino incerto: round d’esordio di un contenzios­o tra le due che difficilme­nte si risolverà prima di maggio. «Sarà una partita tosta, sarei sorpreso se i miei avessero timore: quale occasione migliore per guardarsi in faccia e vedere chi ne ha di più?», è l’approccio senza remore lanciato da Spalletti.

L’Inter è in fila per lo scudetto con le altre, non le capitava però di comandare il gruppo dall’Epifania 2016. I nerazzurri si erano già manifestat­i da tempo, però i cinque gol rifilati al Chievo sono un atto di forza che incute timore agli avversari e dona speranza ai tifosi e a San Siro, in cui è tornato a riecheggia­re un coro antico: «Salutate la capolista».

Fino in cima alla classifica l’Inter si è inerpicata grazie anche alla tripletta di Ivan Perisic, la prima in vita sua. Il croato ha aperto e chiuso una partita rimasta aperta appena per una ventina di minuti e crollata ai piedi dei nerazzurri. Spalletti ha dovuto cambiare interpreti a centrocamp­o e in difesa, senza faticare a ottenere risposte concrete. «Non ci sono riserve, non boccio nessuno», è stato il metaforico abbraccio del tecnico a un gruppo che gli si è consegnato.

L’Inter lo ha ripagato con una messe di gol, un gioco coinvolgen­te e travolgent­e e con un risultato fissato dallo strabordan­te Perisic, simbolo della rinascita nerazzurra. In estate doveva andare via, il tecnico l’ha convinto a rimanere, il croato lo ha risarcito con un tripletta e giocate in sequenza che hanno asfaltato la difesa del Chievo, squadra di norma rognosa e poco avvezza agli sfaldament­i. L’Inter però ha fatto sembrare tutto semplice e lasciato un solo colpo di testa a Meggiorini, su cui si è ingigantit­o Handanovic. Primo e unico tiro dei veronesi, contro i 39 scagliati dai nerazzurri: un martellame­nto incessante. Reso proficuo ancora da Mauro Icardi, arrivato puntuale al gol numero 16 in campionato.

Senza Gagliardin­i e Vecino, c’era curiosità di vedere le risposte di Brozovic. A Cagliari il croato era entrato e aveva segnato, con il Chievo è stato letale tra le linee raccordand­o bene centrocamp­o e attacco. Gloria l’ha trovata anche Skriniar, altra felice intuizione di Spalletti, andando in gol con uno splendido tuffo di testa.

Se l’Inter è prima in classifica, unica imbattuta del campionato, lo deve a un attacco che ha segnato appena tre gol meno del Napoli e alla miglior difesa (con i partenopei e la Roma) della serie A, con sole dieci reti subite e che ieri ha riabbracci­ato anche Ranocchia, applaudito. Ora c’è la Juve, l’Inter finalmente è pronta.

Tripletta Brozovic letale tra le linee, Perisic segna la sua prima tripletta, Icardi sale a quota 16

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 ??  ?? Implacabil­e Mauro Icardi, 24 anni, realizza il secondo gol dell’Inter. Per il capitano un’altra grande prova (Kines)
Implacabil­e Mauro Icardi, 24 anni, realizza il secondo gol dell’Inter. Per il capitano un’altra grande prova (Kines)

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