Corriere della Sera

Taibi e quella emozione unica «Diventi matto»

- P. tom.

Tre gol su azione in 25 anni e mezzo di serie A. Il primo portiere a segnare fu Michelange­lo Rampulla il 23 febbraio 1992 in Atalanta-Cremonese 1-1: «Che tuffo nel passato, sono felicissim­o per Brignoli» dice dalla Cina, dove lavora oggi. L’ultimo (in campionato, perché Marco Amelia ha segnato in Coppa Uefa, in Partizan-Livorno il 3 novembre 2006) è stato Massimo Taibi, l’1 aprile 2001 in Reggina-Udinese 1-1. Una vita calcistica fa. «Sì, 16 anni sono tanti. Ma il mio gol come quello di Alberto sono da veri attaccanti, per la scelta di tempo e per il gesto atletico, più che per la tecnica del colpo di testa in sé». Che cosa pensa un portiere quando va all’attacco? «C’è un po’ di disperazio­ne se si va in area avversaria, è chiaro. Io ci andai addirittur­a all’88’, perché contro l’Udinese era uno scontro salvezza e ci serviva almeno il pareggio. Sono andato avanti per creare scompiglio. Il pensiero del gol è uno degli ultimi che mi passava per la testa e penso sia stato così anche per Brignoli». E poi, come si vive un gesto così unico? «È una sensazione davvero (Ap)

indescrivi­bile. Diventi matto. Perché è qualcosa di straordina­rio, di inaspettat­o e di mai vissuto. Mi rivedo in Alberto quando dice che ancora non ci crede. Sembra una frase fatta, ma noi portieri non siamo come gli altri giocatori. I gol dobbiamo solo pensare a evitarli». E nella testa di un collega che subisce una rete del genere da un altro portiere cosa può passare? «Io segnai a Turci, che era pure un mio amico. Parlo per me e dico che a fine gara ero quasi in imbarazzo, come se avessi fatto un gol con lo scavetto. Quasi un affronto per l’avversario, uno smacco». Vedremo più portieri cercare il gol, anche sulla scia di Milinkovic-Savic del Torino, che in Coppa Italia ha fatto tremare la traversa su punizione? «Non credo. A meno che uno non sia un vero fenomeno nei calci piazzati, come il paraguaian­o Chilavert o il brasiliano Rogerio Ceni. Ogni squadra ha ormai 25 giocatori e 3-4 bravi a calciare le punizioni o i rigori ci devono essere per forza. Non resta che buttarsi in area».

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L’ultimo in A Massimo Taibi, classe 1970, segna il gol dell’1-1 con la maglia della Reggina all’Udinese, l’1 aprile 2001

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