Ilva, missione di Calenda dal sindaco di Taranto Anche Emiliano: trattiamo
Una visita a sorpresa potrebbe aver risolto il braccio di ferro istituzionale tra governo ed enti locali sull’Ilva. Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ieri ha incontrato a Taranto il sindaco della città dell’Ilva, preavvisandolo con una telefonata, al termine della quale ha deto «sto arrivando». Così l’aereo diretto da Roma a Cipro con il ministro a bordo ha fatto tappa a Grottaglie, l’aeroporto di Taranto. L’incontro è stato proficuo, al punto che il ministro ha annunciato, con un comunicato congiunto, la convocazione di un tavolo negoziale (che potrebbe arrivare già oggi) dedicato all’Ilva di Taranto con all’ordine del giorno quanto richiesto dal sindaco Rinaldo Melucci. Calenda ha ottenuto in cambio la promessa del sindaco, al ricevimento della formale convocazione con l’ordine del giorno condiviso, del ritiro del ricorso al Tar sul piano ambientale (che aveva indotto il ministro a bloccare le trattative tra i sindacati e i futuri proprietari di Am Investco), previa consultazione con il governatore Michele Emiliano. Che dal blitz di ieri è stato evidentemente spiazzato, dicendosi «rammaricato per le modalità tutt’altro che corrette dal punto di vista istituzionale decise dal ministro». Anche sull’esito dell’incontro Emiliano ha avuto da ridire: «Non si può condizionare la convocazione di questo tavolo alla coartazione del diritto-dovere degli enti locali di ricorrere alla autorità giudiziaria». Con il passare delle ore, però, Emiliano ha abbassato i toni: «Al di là delle espressioni, c’è la voglia di mettersi al tavolo e di lavorare. In questo ha avuto un ruolo molto importante il presidente del Consiglio Gentiloni».