Corriere della Sera

Il summit natalizio del centrodest­ra unito Ma Salvini non ci sarà

Berlusconi sente Meloni e il leghista: «D’accordo su tutto» Al tavolo però andrà Giorgetti. Duello ex premier-Boschi

- Dino Martirano

Dalla cena dell’arancino (a Catania, prima della vittoria di Nello Musumeci) all’incontro del panettone (a Roma o ad Arcore) per mettere a punto il programma del centrodest­ra per le elezioni politiche del 2018. Mentre Matteo Renzi e il Pd si attardano negli spogliatoi per completare la squadra del centrosini­stra, Silvio Berlusconi e i suoi alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, sono già in campo. E in vista della pausa natalizia hanno deciso di rivedersi presto per discutere i punti programmat­ici della campagna elettorale che «decollerà» dopo l’Epifania quando, da calendario ancora ufficioso, le Camere dovrebbero essere già state sciolte dal capo dello Stato Sergio Mattarella

Ieri il leader di Forza Italia, dopo vari contatti con Salvini, ha sentito al telefono la presidente­ssa di Fratelli d’Italia: «Abbiamo stabilito di insediare la prossima settimana il tavolo per il nostro programma di governo... Salvini ha un modo di esprimersi che non è il mio ma sulla sostanza siamo d’accordo su tutto», ha detto Berlusconi. Salvini apprezza: «Il confronto con Berlusconi è positivo». Ma poi aggiunge che al tavolo, per la Lega, siederà Giancarlo Giorgetti, incaricato anche di fare il punto sulle Regionali.

Berlusconi è convinto che sia partita l’onda lunga di Forza Italia: «Siamo al 17% ma io voglio arrivare al 30% e così il centrodest­ra ottiene il 40% e la maggioranz­a in Parlamento. E io sono l’unico leader ad avere le capacità per poter governare il Paese». Ovviamente, per la leadership, bisognerà vedere chi prende anche un solo voto in più tra FI e Lega.

Al tavolo del panettone arriverann­o anche i «cespuglion­i» del centrodest­ra: quello laico (Costa, Fitto, Tosi, Quagliarie­llo, Zanetti, Saverio Romano) e quello dello scudocroci­ato (Cesa, Rotondi, Mastella). Quando ci saranno anche loro prenderà corpo anche la trattativa sui candidati nei collegi uninominal­i e nei listini bloccati. La più difficile con un tavolo così affollato: anche perché ora ritornano a casa i molti orfani di Alfano.

Berlusconi, di solito tenero con il Pd, sente l’odore del sangue che si leva dalla vicenda banche, e infierisce sulla sottosegre­taria Maria Elena Boschi: «La sinistra la sventola a tre mesi dalle elezioni ma per noi la difesa delle donne è invece prioritari­a e lo è sempre stata. Dopo un po’ di tempo hanno dato la delega alle Pari opportunit­à alla Boschi che non ha fatto assolutame­nte nulla». Maria Elena Boschi replica fornendo i numeri degli interventi a favore delle donne: «Invito però Berlusconi a non farne tema di scontro elettorale. Non fa un danno a me, ma alle tante donne che oggi sono vittime e hanno paura di rimanere sole». Ma ora le deputate di FI stanno tutte con l’ex Cavaliere: «Ha certificat­o un dato di fatto», rassicura Gabriella Giammanco.

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