I numeri del racket: otto volte su dieci l’alloggio pubblico è preso con la forza
Quante vie Curtatone esistono oggi in Italia? Quanti palazzi occupati abusivamente come quello di Roma che stava lì dal 2013, 600 migranti all’interno e fu sgomberato dalle forze dell’ordine — con scontri e feriti — lo scorso agosto, a stretto giro dagli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils? La domanda è retorica, perché un «catasto» delle abitazioni occupate in Italia oggi non c’è. E ci si può affidare solo ai singoli dati di vari enti: prefetture, Comuni, associazioni dei proprietari di casa (Confedilizia) e degli istituti autonomi per le case popolari (Federcasa). Il Viminale, però, lo scorso 4 settembre, ha inviato alle prefetture la circolare (firmata dal prefetto Mario Morcone) sulle «misure in materia di occupazioni arbitrarie d’immobili» dov’è previsto, per la prima volta, il compito specifico di «promuovere la mappatura delle situazioni di criticità di immobili occupati e categorie di soggetti presenti». Dunque, in attesa della mappa ufficiale che verrà, ecco le cifre fornite per esempio dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervenuto il 15 novembre alla Camera dei deputati all’incontro sul tema «Occupazioni: i diritti violati». «Solo a Roma — ha detto Spaziani — abbiamo 101 edifici illegalmente occupati e 11.600 occupanti abusivi», senza contare le «occupazioni che possono durare anche solo una settimana». E ancora: a Reggio Calabria ci sono 110 alloggi popolari occupati abusivamente da famiglie rom; a Venezia 19 occupazioni di immobili e 14 invasioni di terreni; a Torino 24 stabili occupati; a Genova 200 immobili, in prevalenza alloggi di edilizia residenziale pubblica; a Palermo, infine, 17 sono i plessi abitativi occupati, per un totale di 3 mila appartamenti. Poi c’è Napoli, con 34 stabili occupati, secondo il doppio esposto presentato a maggio, alla Procura e alla Corte dei conti, da Fratelli d’Italia. A Milano, invece, 35 stabili occupati, va registrato l’allarme (giugno 2017) del presidente di Aler (Azienda lombarda edilizia residenziale), Angelo Sala, secondo cui «oggi non c’è più l’occupazione d’urgenza dell’italiano, ma un’occupazione fatta da immigrati». E dietro a loro le «bande criminali, agenzie immobiliari gestite dal racket che fanno arrivare gente dall’estero perché a Milano troveranno la casa». Secondo Sala, a Milano, oggi sono 3.500 le case popolari occupate abusivamente: un appartamento ogni due giorni. Per Federcasa, a livello nazionale, gli alloggi occupati nel 2016 erano 48 mila su 750 mila: in prevalenza nel Mezzogiorno (53,4%) e nel Centro Italia (36,5). L’81% di queste abitazioni (circa 40 mila) occupato con la forza.