Corriere della Sera

I numeri del racket: otto volte su dieci l’alloggio pubblico è preso con la forza

- Fabrizio Caccia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Quante vie Curtatone esistono oggi in Italia? Quanti palazzi occupati abusivamen­te come quello di Roma che stava lì dal 2013, 600 migranti all’interno e fu sgomberato dalle forze dell’ordine — con scontri e feriti — lo scorso agosto, a stretto giro dagli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils? La domanda è retorica, perché un «catasto» delle abitazioni occupate in Italia oggi non c’è. E ci si può affidare solo ai singoli dati di vari enti: prefetture, Comuni, associazio­ni dei proprietar­i di casa (Confediliz­ia) e degli istituti autonomi per le case popolari (Federcasa). Il Viminale, però, lo scorso 4 settembre, ha inviato alle prefetture la circolare (firmata dal prefetto Mario Morcone) sulle «misure in materia di occupazion­i arbitrarie d’immobili» dov’è previsto, per la prima volta, il compito specifico di «promuovere la mappatura delle situazioni di criticità di immobili occupati e categorie di soggetti presenti». Dunque, in attesa della mappa ufficiale che verrà, ecco le cifre fornite per esempio dal presidente di Confediliz­ia, Giorgio Spaziani Testa, intervenut­o il 15 novembre alla Camera dei deputati all’incontro sul tema «Occupazion­i: i diritti violati». «Solo a Roma — ha detto Spaziani — abbiamo 101 edifici illegalmen­te occupati e 11.600 occupanti abusivi», senza contare le «occupazion­i che possono durare anche solo una settimana». E ancora: a Reggio Calabria ci sono 110 alloggi popolari occupati abusivamen­te da famiglie rom; a Venezia 19 occupazion­i di immobili e 14 invasioni di terreni; a Torino 24 stabili occupati; a Genova 200 immobili, in prevalenza alloggi di edilizia residenzia­le pubblica; a Palermo, infine, 17 sono i plessi abitativi occupati, per un totale di 3 mila appartamen­ti. Poi c’è Napoli, con 34 stabili occupati, secondo il doppio esposto presentato a maggio, alla Procura e alla Corte dei conti, da Fratelli d’Italia. A Milano, invece, 35 stabili occupati, va registrato l’allarme (giugno 2017) del presidente di Aler (Azienda lombarda edilizia residenzia­le), Angelo Sala, secondo cui «oggi non c’è più l’occupazion­e d’urgenza dell’italiano, ma un’occupazion­e fatta da immigrati». E dietro a loro le «bande criminali, agenzie immobiliar­i gestite dal racket che fanno arrivare gente dall’estero perché a Milano troveranno la casa». Secondo Sala, a Milano, oggi sono 3.500 le case popolari occupate abusivamen­te: un appartamen­to ogni due giorni. Per Federcasa, a livello nazionale, gli alloggi occupati nel 2016 erano 48 mila su 750 mila: in prevalenza nel Mezzogiorn­o (53,4%) e nel Centro Italia (36,5). L’81% di queste abitazioni (circa 40 mila) occupato con la forza.

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