Corriere della Sera

«Io, invalido e abusivo vivo con figlia e nipote in sedici metri quadrati»

- Ilaria Sacchetton­i © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel 2013 l’occupazion­e abusiva dell’«Aniene Palace», un hotel con presunte irregolari­tà nelle autorizzaz­ioni, ha dato una casa a novanta famiglie in graduatori­a per un alloggio popolare. Vite sospese fra torto e ragione.

Armando Giambarres­i, 72 anni di Caltanisse­tta, invalido (attaccato alla bombola d’ossigeno) è fra loro: «Sono fabbro, facevo infissi in alluminio — racconta —. Abitavo in un appartamen­to dell’Inpdap. Quando l’hanno messo in vendita avrei voluto comprarlo ma la banca non mi ha concesso il mutuo perché avevo già 66 anni. Io e mia moglie siamo rimasti senza un tetto». Ha fatto domanda per un alloggio comunale? «La prima volta — dice — è stato nel 2004, quando l’affitto era diventato troppo alto. Ma nessuno mi rispose. Nel 2008, con lo sfratto, ripetei la domanda. Ma anche allora niente. Poi nel 2012 e nel 2013. Silenzio anche allora. Fu così che decidemmo di occupare qui». Una camera in due? «No, in quattro. C’è anche mia nipote, una ragazza madre, con la bambina. La stanza è di sedici metri quadri».

Pagate qualcosa? «Sarebbe giusto ma no, abbiamo solo un fondo cassa per le spese. Viene usato quando c’è qualcosa da aggiustare o per fare le pulizie». Le bollette? «Acqua e luce non mancano ma è la proprietà a pagare. Purtroppo è così. E ora...» Ora? «Viviamo con la paura di essere sgomberati». Il ministero dell’Interno, d’accordo con Prefettura e Campidogli­o, ha varato un nuovo piano per sgomberare le occupazion­i di più vecchia data. Verranno privilegia­ti gli edifici pericolant­i, ci sono anche quelli.

I conti di Giambarres­i e sua moglie sono presto fatti: «Prendo 280 euro di invalidità più 420 di pensione — dice —. Poi ci sono i 180 di mia moglie. Ci fosse qualche serratura da aggiustare lo farei, tanto per guadagnare qualcosa». Eppure i requisiti per un alloggio popolare — i limiti di reddito e uno sfratto esecutivo — ci sono tutti. Come mai allora nessuno le ha mai dato risposta? «Forse le domande sono andate perse. Ora ho presentato un ricorso. Martedì tornerò nuovamente in Assessorat­o».

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