Corriere della Sera

Salvini cambia registro: gli italiani non sono solo quelli di pelle bianca

Il segretario in piazza: gli immigrati regolari sono cittadini Poi la sfida a Renzi: mi candiderò nel suo stesso collegio

- Paola Di Caro

Riempie il suo pezzo di una piazza Santi Apostoli blindata e nervosa — a un passo da lui i movimenti per casa protestano e lo contestano, il parroco della Basilica omonima Fra Agnello Stoia si lamenta perché a causa delle manifestaz­ioni «i fedeli non sono potuti entrare a messa» —, ed esalta il suo popolo radunato a Roma, Matteo Salvini. Ma al sit-in organizzat­o contro la legge sullo ius soli che è ferma al Senato e «non passerà, grazie alla Lega e grazie a voi», il leader del Carroccio sceglie di non forzare troppo i toni sul tema immigrazio­ne, quasi a voler dimostrare che la sua ambizione a competere per la premiershi­p non sarà frenata da estremismi verbali o programmat­ici.

«La cittadinan­za non è un regalo elettorale, ma un percorso, un’adesione totale, che va voluta e meritata», è la premessa di Salvini, secondo il quale si possono «spalancare le porte» dell’Italia «per donne e bambini che scappano dalla guerra, ma per chi non scappa della guerra e ce la porta in casa serve un biglietto di sola andata per tornare a casa sua». E però, è il passaggio nuovo del leader della Lega, «per me gli italiani non sono solo quelli con la pelle bianca, ma anche i tanti immigrati che Matteo Renzi sono arrivati qui per lavorare e pagare i contributi. Sono tanti in questa piazza». E infatti «noi lavoreremo con le comunità di stranieri, senza trattarle come carne da macello elettorale. Parlando tra italiani perbene e immigrati perbene».

Salvini appunto è pronto a diventare premier «se gli italiani lo vorranno, sarà una splendida realtà: se il centrodest­ra vincerà sarà un’avventura che durerà almeno dieci anni e Berlusconi farà parte di questa splendida avventura», e per farlo piuttosto ammicca alla destra estrema. «Cancellere­mo la legge Mancino, perché le idee non si processano», e se il Pd sfila in piazza contro il fascismo a Como è perché guarda al passato: «Noi guardiamo al futuro». Ma il cuore del messaggio elettorale piuttosto è rivolto alle categorie che potrebbero guardare al centrodest­ra, come chi deve ancora aspettare anni prima di andare in pensione: «Non vedo l’ora di vincere per stracciare la legge Fornero, e farla piangere ancora. Ne piange una, ne sorridono in milioni».

E su questi temi, come sull’Europa Manifestaz­ione Il segretario della Lega Matteo Salvini, 44 anni, ieri tra i militanti in piazza Santi Apostoli

(Ansa) dove «o stiamo con pari dignità o è meglio stare soli», chiederà «al centrodest­ra che l’accordo sia firmato prima per non litigare dopo. Patti chiari, amicizia lunga». Anche su chi potrà aderire o no alla coalizione: «I “profughi di Alfano”? I profughi sono quelli che scappano dalle guerre, e noi non siamo l’arca di Noè...».

Con queste parole d’ordine insomma Salvini si candida anche a sfidare Renzi: «Quando ci faranno la grazia di indicarci i nuovi collegi elettorali, ovunque ci sarà Renzi ci sarò anch’io. Magari nella sua Toscana, dove dopo 50 anni il centrodest­ra vincerà. Se non vinciamo contro Renzi e Di Maio cambiamo mestiere». Arriva immediata la replica del leader pd: «Matteo Salvini ha deciso che si candiderà nel collegio dove mi candiderò io. Grazie! Considero questa scelta utile per chiarire come il nostro centrosini­stra e il loro centrodest­ra hanno due visioni diverse dell’Italia. E dell’Europa. Ai cittadini il compito di scegliere», scrive su Twitter.

Dico grazie a Salvini per la scelta di sfidarmi Sarà utile a chiarire le diverse visioni dell’Italia

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