«Dico basta alla politica Noi civici una risorsa, non siamo stati ascoltati»
Borletti Buitoni: un errore inseguire i populismi
«La mia esperienza si chiuderà con la fine di questa legislatura, con un giudizio molto severo della politica». Ilaria Borletti Buitoni, imprenditrice, da 30 anni opera attivamente anche in campo umanitario, ambientale e culturale, arrivando a guidare enti come Amref e Fai. Nel 2013 è entrata alla Camera con Scelta civica, poi è approdata al gruppo parlamentare del Pd; nominata subito sottosegretario alla Cultura da Enrico Letta, ha mantenuto l’incarico con Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.
«Giudizio molto severo», diceva. Delusa dai partiti?
«Sono entrata con Scelta civica per la sua proposta seria, riformista, europeista portata avanti da Mario Monti già nel suo governo. Renzi lo ha criticato, eppure è proprio grazie a quell’esecutivo che Berlusconi politica. Però ho voluto comunque tentare di raggiungere dei risultati. Anche se ho dovuto constatare che i tempi della politica sono diversi da quelli ai quali ero abituata fuori dal Palazzo».
Quali sono gli ostacoli?
«Tutto deve essere mediato. E la continua ricerca del compromesso al ribasso tra le diverse sfumature finisce con l’annacquare la sostanza delle proposte. Mi auguro che alla fine non succeda così anche con il biotestamento».