I minatori disoccupati assunti dall’imprenditore dei big data
La storia in edicola su Buone Notizie. Scienza, i successi di tre italiane che puntano sul nostro Paese
La riconversione ai tempi del silicio: se ci arrivi dal carbone può salvarti magari non la vita ma un lavoro sì, che in certi casi è quasi lo stesso. È successo a Pikeville nel Kentucky, dove la crisi delle miniere che davano da vivere a mezza contea sarebbe stata una mazzata per tantissime famiglie se a tirarle fuori dal pozzo non fosse arrivato Rusty Justice: un imprenditore (si chiama veramente così, tipo Giustizia Arrugginita) il cui modello è stato discusso anche al Mit di Boston e che ha preso i minatori, li ha fatti frequentare un corso accelerato, li ha trasformati in tecnici dei big data e del coding, il linguaggio della programmazione. Rinati.
È una delle storie del prossimo numero di «Buone Notizie», il settimanale del Corriere dedicato alle cose che funzionano, in edicola gratis con il quotidiano domani come ogni martedì.
«Per prima cosa — racconta Rusty a Massimo Gaggi andato a intervistarlo — devi cambiare atteggiamento mentale. Ti lasci alle spalle tutto quello che eri, devi accettare l’idea di reinventarti completamente. E poi devi lavorare duro. Non ci sono formule magiche: se fino a ieri scavavi sottoterra e ora vuoi fare il tecnico informatico, ricominci da zero. C’è, però, una dote essenziale che il minatore si porta dietro in questa metamorfosi: l’abitudine alla precisione. Quando lavori con gli algoritmi non puoi commettere errori. E il minatore, a differenza di altri lavoratori manuali, ha già l’abitudine mentale a essere meticoloso: non lascia nulla al caso perché nelle viscere della terra ogni errore può essere fatale».
Il problema iniziale ovviamente, racconta l’uomo, è stato spiegare la faccenda ai minatori. Anche se la necessità di cambiare strada l’avevano capita tutti: «Ancora dieci anni fa le nostre miniere sui monti Appalachi davano prosperità a tutti. Poi è arrivato il fracking a tirar fuori il gas a basso costo. Bisognava cambiare. Ma era difficile proporre un lavoro da 30 mila dollari l’anno a chi, pur faticando in miniera, ne guadagnava 70 mila. La soluzione è stata il coding. Alle selezioni si sono presentati in 900». Pochi sono entrati e la scelta è stata durissima. Ma è stato l’inizio. Oggi Bit Source, così si chiama la nuova azienda, è in piena espansione.
Nelle altre pagine una inchiesta sulle agevolazioni fiscali per le donazioni, la storia di tre scienziate italiane che hanno scelto l’Italia. E un annuncio: le Ferrovie Nord regaleranno un anno di Buone Notizie ai pendolari che nel 2018 faranno a loro volta l’abbonamento annuale.
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