La prima di Gattuso a San Siro nel segno di Bonaventura
Doppietta di Jack, il Milan non incanta, soffre ma alla fine batte il Bologna
Piccoli segnali di ricostruzione. L’edificio complessivo non ha certo equilibrio, il segno dei colpi presi è ancora visibile, diciamo che si è riempita qualche crepa. Non è molto, ma da qualche parte bisogna pur cominciare, per esempio da una vittoria che al Milan mancava in casa dal 20 settembre: c’era ancora un bel caldo a Milano, mentre ieri su San Siro nevicava abbondantemente. Per esempio da Jack Bonaventura, uno a cui il cambio di allenatore sembra aver fatto decisamente bene: tre gol in due partite, prima doppietta stagionale, un gol di destro e uno di testa. Per esempio, in attesa delle gambe e di intese più collaudate, dal coraggio: dopo il cambio iper difensivo Zapata-Suso di Benevento (che aveva ingigantito le paure), Rino Gattuso, al suo debutto a San Siro, tenta quello che poteva anche sembrare un azzardo. Incassato il pari di Verdi e dopo aver visto un Milan che non aveva più in mano la partita e rischiava di ammosciarsi, toglie Abate, mette un secondo attaccante, Cutrone, che affianca Kalinic, costringendo Borini, che aveva iniziato esterno d’attacco, a finire terzino.
Non è tanto il cambio tattico a fare la differenza (poi Gattuso toglierà anche Kalinic, ancora un po’ fischiato, per André Silva), forse è più con la fiducia che infonde, che il Milan doma il Bologna, in capo a una partita certamente non facile, per lunghi tratti equilibrata, iniziata bene dai rossoneri nei primi venti minuti, con un pressing alto e un’aggressione giusta, facilitati da una ritardata discesa in campo della squadra di Donadoni, dall’avvio incredibilmente rinunciatario. È il momento in cui arriva anche il primo gol di Bonaventura (lancio di Abate, torre di Kalinic, varco aperto per Jack che batte Mirante anche grazie alla deviazione di Gonzalez). Ma la fiammata si spegne subito. Gattuso ha rimesso la difesa a quattro, ma serve a poco se poi Musacchio si fa saltare con quella facilità da Destro, che riesce così a mettere in mezzo per Verdi, abilissimo a stoppare e tirare subito di esterno sinistro. È il pari del Bologna, è l’inizio dei problemi del Milan. Che migliora un po’ i movimenti in fase d’attacco (nel primo tempo si vede una serpentina di Suso, un colpo di testa di Bo- nucci), ma il centrocampo fa pochissimo filtro e i giocatori del Bologna, appena si rendono conto che osare non solo si può, ma si deve, riescono facilmente ad arrivare in area (Palacio dimostra dieci anni di meno, Verdi è in forma), dove Montolivo si distingue per due interventi da centrale aggiunto.
Così, più che le strigliate di Gattuso («Se non fate come dico in settimana vi faccio un c. così»), è un altro guizzo di Bonaventura (ottimo stacco di testa su cross di Borini) a regalare il primo sorriso dopo tanto tempo. Il Milan rischia ancora (serve l’allungo di Donnarumma per fermare Taider, poi Masina prende la traversa), ma questa volta la porta a casa, anzi la tiene in casa sua. È un primo passo, non di più, ma non poco.
La mossa Difesa a quattro e mossa vincente di Rino: la punta in più rianima la squadra