Corriere della Sera

City a +11, dopo Conte anche Mourinho si arrende

Guardiola si aggiudica il derby di Manchester e prende il largo. Anche Liverpool e Arsenal frenano

- Federico Pistone

Manchester non è rossa come aveva garantito Mourinho, è color cielo come ha dimostrato Guardiola. Il City si prende anche l’Old Trafford (2-1) e mette via la quindicesi­ma vittoria su 16 match (l’unico pari arrivò, il passato remoto è d’obbligo, il 20 agosto contro l’Everton). La classifica dice 11 punti di vantaggio, una voragine apparsa ancora più vasta nei 90 minuti di ieri, con gli «ospiti» a condurre il gioco, sfiorando l’ottanta per cento di possesso palla e riempiendo il tabellino di occasioni da rete. Grazie anche all’alleato che non ti aspetti: Romelu Lukaku, di mestiere bomber del Belgio e dello United, per l’occasione assistman al contrario. Al 43’ serve una palla d’oro a David Silva che ringrazia e batte De Gea per l’1-0; al 9’ della ripresa svirgola un rinvio e stavolta è Otamendi a fare 2-1. Nel frattempo il Man Utd aveva a sorpresa pareggiato con Rashford, abile a sfruttare un buco della coppia centrale Otamendi-Kompany.

Guardiola chiede il colpo di grazia e per poco lo United pareggia in paradossal­i contropied­i. A un quarto d’ora dalla fine Mou, senza Pogba squalifica­to,quattro titolari infortunat­i e Darmian in tribuna, scaraventa in campo Ibrahimovi­c e il City trema. Al 40’ lo svedese ispira l’azione che potrebbe riaprire la stagione: ma Ederson compie un singolare doppio prodigio, su Lukaku respingend­o di collo e su Mata di gomito.

Conte si era chiamato fuori sabato, dopo lo 0-1 con il West Ham («Il Chelsea che perde quattro volte in 16 partite non è più in corsa»), ieri hanno ceduto Klopp — il Liverpool si illude con Salah e viene raggiunto dal rigore di Rooney — e Wenger con il suo Arsenal boccheggia­nte che rimedia l’1-1 solo all’ultimo assalto. E, per ultimo, Mourinho. L’abbraccio finale con Guardiola sa di resa.

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L’abbraccio A fine gara, José Mourinho, 54 anni, abbraccia Pep Guardiola, 46 anni, riconoscen­do la superiorit­à del Manchester City (Action Images)

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