Corriere della Sera

«Divertimen­to, star e meno regole Voglio una pallavolo da record»

SOTTORETE NUOVI ORIZZONTI Cattaneo, n°1 della Federazion­e: «Ok agli stranieri, ma i ragazzi italiani devono giocare»

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Quando è diventato presidente della Federazion­e volley molti hanno strabuzzat­o gli occhi: non ci si voleva credere. Il suo rivale, Carlo Magri, governava da 22 anni, dal 1995, e pareva destinato a continuare. Si è arreso al milanesone Bruno Cattaneo, una faccia rivolta più al sorriso che al lamento, insomma ispira fiducia. Garantisce che lui 20 anni da presidente non li farà... «Non ci penso proprio». Ma si vede che responsabi­lità e lavoro gli piacciono.

Quale sarà la griffe Cattaneo

sistemato il rapporto».

Si sono scontrate rigidità eccessive?

«Io non transigo sul rispetto delle regole. Su come ho applicato il principio, può essere che abbia commesso errori. Ora però ho preso l’iniziativa...».

Impression­e: la Nazionale dipende troppo dalla presenza di Zaytsev e Juantorena.

«Non credo che ci sia una qualità drammatica­mente inferiore senza Juantorena e Zaytsev, anche se entrambi sono importanti».

Esiste un problema di ricambio nel volley?

«Non più e non meno che in altri sport. Ad esempio, il basket si lamenta che gli “rubiamo” i giocatori, ma può essere vero pure il contrario. Abbiamo lanciato un progetto,Volley S3, per incidere sull’aspetto ludico: via la supertecni­ca, facciamo in modo che i ragazzi non si annoino. Abbassiamo la rete, facciamoli giocare e gasare: andranno a casa felici e torneranno. Le femmine sono invece più pazienti e ubbidienti: si gestiscono meglio. Se i maschi sono 75 mila, le femmine tesserate sono più di 280 mila, un record. Dobbiamo rendere più attrattivo il volley, ma cerchiamo anche l’inseriment­o nella scuola».

Dopo un’Olimpiade deludente, la Nazionale femminile è deragliata nell’Europeo: non sboccia la mentalità vincente?

«Alt, calma. Premessa. A Rio era presto per aspettarsi imprese. Che cosa sia poi successo là, non lo so. La gestione del gruppo da parte di Bonitta non è stata il massimo. Ma le qualificaz­ioni erano andate benissimo e oggi è ormai più difficile andare ai Giochi che vincerli. Con Mazzanti abbiamo imboccato la via del cambiament­o. Mazzanti è un c.t. adeguato tanto quanto Blengini nel maschile: al momento sono il meglio».

Troppi stranieri nel volley?

«Le Leghe sono arroccate su una posizione conservatr­ice. Mi sta bene che ci sia lo straniero, però il ragazzo italiano deve giocare. Non cerco scontri, ma confronto e collaboraz­ione: io vedrei uno straniero in meno in A1 e anche due in meno in A2. Bisogna agire presto».

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