Corriere della Sera

Milan, Raiola riapre il caso Donnarumma

Il portiere al club: «Pressioni psicologic­he, ho firmato ma non ero sereno»

- di Monica Colombo

Partita finita quando arbitro fischia, diceva il saggio Boskov. Peccato che nell’annosa querelle relativa al rinnovo del contratto del portiere più talentuoso d’Europa, Gigio Donnarumma, il novantesim­o non sia ancora arrivato. Dove eravamo rimasti? Alla conclusion­e del tormentone avvenuta l’11 luglio con la firma del baby portiere fenomeno fino al 30 giugno del 2021, retribuito con un compenso da 5,5 milioni più bonus (e l’ingaggio del fratello Antonio). Il tutto condito da un accordo fra l’agente Raiola e l’ad Fassone che prevedeva due diverse clausole rescissori­e, una di 40 milioni in caso di mancato approdo del Milan alla Champions e l’altra di 70 nell’eventualit­à di una promozione europea dei rossoneri.

Peccato che l’intesa siglata stia franando fra colpi bassi, mancate firme, e minacce di causa. Andiamo con ordine: la clausola non è stata depositata in Lega dal Milan per il semplice motivo che la contropart­e non l’ha sottoscrit­ta. E fin qui ci sarebbe da preoccupar­si fino a un certo punto perché in teoria la società (al netto dei suoi problemi finanziari) potrebbe mostrare i muscoli, costringer­e Gigio a rispettare il contratto o al limite imporre un prezzo alto per una eventuale cessione.

Il fuoco (sperando che non divampi l’incendio) che cova sotto la cenere è un altro. La tensione negli studi legali degli avvocati del Milan (Leandro Cantamessa prima e Mattia Grassani, suo successore, che ora sta seguendo la pratica) è salita a livelli altissimi dopoché è comparsa nelle ultime settimane la prima di svariate mail dell’avvocato Rigo, consulente di Mino Raiola. Il clan del procurator­e di Donnarumma invoca l’annullamen­to del contratto firmato in estate appellando­si a una presunta violenza morale che il ragazzo avrebbe subito: in quel martedì di luglio l’agente non era presente negli uffici di Casa Milan mentre l’avvocato Rigo per protesta lasciò la stanza al momento degli autografi. Così Gigio, dopo aver percepito tre mensilità, ha inviato un documento ai dirigenti in cui sostiene di essere stato oggetto di pressioni psicologic­he, firmando senza la necessaria serenità. Se dimostrato, la violenza morale che costituisc­e un vizio del consenso ai sensi dell’articolo 1435 del codice civile determina l’annullabil­ità del contratto. Al Milan sorridono se non ci fosse da piangere visto che la «violenza» si è manifestat­a passando da un compenso elargito di 100 mila euro a uno di 11 milioni lordi.

Le parti sono al lavoro e in febbrile contatto: una causa non è ancora stata istruita (ma poi dove? davanti al collegio arbitrale?). Di certo Raiola punta a portare via Donnarumma a parametro zero (senza prolungame­nto, il contratto sarebbe scaduto il giugno prossimo), procurando un ingaggio in doppia cifra all’assistito e commission­i da record per sé, per proporlo al miglior offerente. Il Psg più del Real è pronto a piombare sul giocatore. Ma una soluzione di buon senso a questo punto, a quasi metà campionato, è nell’interesse di tutte le parti.

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(LaPresse) Telenovela Gianluigi Gigio Donnarumma, 18 anni: ha esordito in serie A a 16 anni e 8 mesi. Ha rinnovato il suo contratto col Milan nel luglio scorso dopo una telenovela durata settimane nella quale si è sfiorata più volte la rottura

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