Otto ore in treno da Genova a Milano
Polemiche sui treni sospesi. Caos in Liguria e Piemonte
Il maltempo paralizza i trasporti. Disagi sulle strade, in tilt la circolazione dei treni, soprattutto al Nord. «Otto ore e 10 minuti da Genova a Milano».
Dai satelliti e dai radar in poi, l’evoluzione della meteorologia ha reso possibile previsioni del tempo precise. Con margini di errori prossimi allo zero. Pare non essere così per il gelicidio (pioggia di ghiaccio), ultimo dei fenomeni meteo ascrivibile in qualche modo ai mutamenti climatici. Perché sarebbe stato proprio il gelicidio (e la sua imprevedibilità) a causare il caos che ieri ha colpito gran parte delle rete ferroviaria del Nord e Centro Italia. Almeno a sentire Ferrovie dello Stato. Molti i disagi e le proteste registrate da migliaia di viaggiatori.
La giornata (di ieri) era preannunciata come molto difficile per il maltempo diffuso al centro Nord. Con particolare criticità in alcune regioni, come Liguria, Toscana, Piemonte e Trentino Alto Adige, dove nevicate, forte vento e piogge torrenziali hanno creato problemi ai trasporti su strade e autostrade (code sulla A22 e A10, chiusura del casello a Bolzano e della A6 Savona-Torino, caos sulla A32) e negli areoporti (tre voli dirottati e uno annullato a Genova). E hanno paralizzato diverse linee ferroviarie dal Trentino alla Liguria.
Per le Ferrovia dello Stato la causa dei treni sospesi, dei ritardi, dei cambi repentini di programmazione, ha un solo nome: gelicidio. «Purtroppo il fenomeno non si può prevedere — si difendono —. E siamo stati costretti a sospendere alcune tratte per evitare disagi ai viaggiatori. Il formarsi del ghiaccio sulle linee di elettrificazione è dettato da situazioni meteo improvvise».
Non saremmo di fronte al tipo di ghiaccio che si forma e che si può sciogliere in qualche modo. «Il gelicidio è causato da un duplice dinamica — fanno sapere le Fs—. Lo sbalzo delle temperature e la pioggia accompagnata da vento gelido che forma vere e proprie stalattiti. Il ghiaccio blocca il contatto tra il pantografo che si trova in testa alla locomotiva e la linea». Per dirla in poche parole: la corrente non arriva alla macchina. Le Ferrovie hanno incassato il disappunto di Giovanni Toti, presidente della Liguria: «I treni quando partono devono arrivare. E non si possono lasciare per ore i passeggeri in mezzo al nulla».
L’elenco delle linee e stazioni bloccate è lungo. Il traffico è stato rallentato o sospeso per tutta la giornata sulla rete ferroviaria di Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana. «L’alta velocità non ha sofferto perché questo tipo di linea ha un filo di rame più sottile e così il ghiaccio non si forma in grosse dimensioni». In Piemonte e Liguria la situazione delle ferrovie è rimasta critica fino a questa mattina.
Rischio alluvioni e inondazioni hanno tenuto in allarme costante la Protezioni civile in Toscana e in Liguria dove l’allerta rossa è stata estesa fino alle 13 di oggi. A Chiavari per la tracimazione del fiume Entella il comune via Facebook ha invitato ad «abbandonare i piani bassi, lasciar perdere gli interessi materiali e mettersi in sicurezza!». Trentadue famiglie hanno abbandonato le loro case nello spezzino per il livello dei torrenti Vara e Magra. Le nevicate sulle Dolomiti hanno invece fatto salire il pericolo valanghe: da tre a quattro.
I disagi Il governatore Toti: «Non si possono lasciare per ore i passeggeri nel nulla»
Nella notte ha sì nevicato, ma direi 20 centimetri circa. È colpa del gelo, dicono. Uscito dal pullman ad Arquata, poco più in là, comunque non sento più freddo di tante altre volte, se non per la neve che sciogliendosi insidia le scarpe. Ma il gelo della notte, evidentemente, ha colpito. Ad Arquata, nuova sorpresa: niente treno ad aspettarci. Prendo quindi (e naturalmente pago) un autobus dei trasporti locali fino a Tortona. Dove aspetto, finché un nuovo pullman Trenitalia, da Genova, porta tutti davanti a Milano Centrale. All’arrivo, leggo sul telefonino due cose. Uno: il biglietto ferroviario sarà rimborsato. Due: sono le 17,30.