La Rai e gli spot: Mediaset chiede di mettere il tetto? Ma da noi c’è già
Può la Rai, tv del servizio pubblico, avere il canone e la pubblicità? Il dibattito è aperto da anni. Naturalmente, di tanto in tanto, torna alla ribalta mettendo sul piatto nuove polemiche e vecchi rimedi. Questa volta l’occasione arriva da un’intervista rilasciata da Pier Silvio Berlusconi, al Corriere della Sera.
L’amministratore delegato di Mediaset porta avanti questa battaglia da tempo e lo ha ribadito anche ieri: la Rai ha troppa pubblicità, non è equo. E ieri non si è fatta attendere la nota della Rai che «in qualità di concessionaria del servizio pubblico è soggetta a limiti di affollamento pubblicitario di gran lunga superiori alla concorrenza delle tv commerciali. Il tetto, quindi, già c’è ed è per questo che la richiesta dell’ad di Mediaset appare del tutto strumentale».
Pier Silvio Berlusconi aveva sottolineato che «la Rai è rimasta un ibrido che vive di canone e di pubblicità. E per la pubblicità insegue la tv commerciale. Unico caso rimasto in Europa. Oltretutto falsa il mercato e sottrae risorse a un settore già in difficoltà come l’editoria». E incalzato, aveva aggiunto: «Se percepisci un canone devi avere perlomeno un tetto molto stringente alla pubblicità. A beneficiarne sarebbe tutto il mercato, anche la carta stampata e gli editori più piccoli». Ed è proprio attorno a quel «molto stringente» che ruota il discorso. L’ad di Mediaset sceglie di non controreplicare alla nota Rai, ma da Mediaset fanno notare che sì è vero il tetto c’è, ma non è abbastanza stretto, andrebbe ridotto drasticamente.
Secondo i dati Nielsen da gennaio a settembre, la Rai avrebbe incassato più di 500 milioni di euro grazie alla pubblicità, molto più di quanto incassato da tutti i quotidiani italiani , piccoli e grandi, messi insieme.
E neppure gli ascolti riescono a mettere d’accordo le due rivali. Sempre nell’intervista l’ad di Mediaset dice: «In autunno abbiamo guadagnato 1,2 punti di share e la Rai ha perso 1 punto. Canale 5 nelle 24 ore con il 17% è la prima rete italiana». Replica Viale Mazzini: «Rai ribadisce di essere leader e i dati dell’autunno 2017 lo confermano, con l’incremento dello share di un quarto di punto sul totale individui nell’intera giornata rispetto a un anno fa (fonte Auditel)». Come per i risultati post elettorali, i numeri si possono leggere in tanti modi.