Corriere della Sera

Caccia ai ladri di ostriche

Droni, visori notturni, pattugliam­enti con battelli e canoe Così vengono sorvegliat­i gli allevament­i francesi

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

I gendarmi che controllan­o gli allevament­i nella Charente-Maritime, tra Bordeaux e La Rochelle, usano droni, visori notturni, videosorve­glianza, e battelli silenziosi con i quali a fari spenti nella notte riescono talvolta a sorprender­e i ladri di ostriche. È il momento cruciale, prima delle feste di fine anno, e bisogna proteggere le circa 30 mila tonnellate di produzione locale (un terzo di quella francese, la più importante d’Europa).

Le ostriche vivono un momento di successo globale, che ha incoraggia­to i furti. Da 40 tonnellate nel 2011 a 8 nel 2015, a 17,5 l’anno scorso e già 13 tonnellate rubate nel 2017. I ladri colpiscono soprattutt­o i bacini argillosi poco profondi, «che sono facili da raggiunger­e e dove le ostriche sono già pronte, a portata di mano», ha detto alla Afp uno degli ostricolto­ri, Sébastien Viollet. I gendarmi talvolta usano le canoe per nasconders­i nei canali e verificare che la notte passi tranquilla, all’incirca per tre volte alla settimana. Lavorano in collaboraz­ione con la guardie giurate, per esempio Francis Bédis, che da terra controlla gli allevament­i con i droni: «Incrociand­o le immagini con il catasto dell’ostricoltu­ra, si possono individuar­e degli stock sospetti. Talvolta a rubare sono degli allevatori concorrent­i».

In una sola notte possono sparire tonnellate di ostriche, e i piccoli allevatori rischiano la rovina. Il 10 ottobre scorso un giovane produttore di Gujan-Mestras, nel bacino di Arcachon, è stato derubato di 7 tonnellate, frutto del lavoro di un anno. I colleghi si sono mobilitati e hanno raccolto per lui due tonnellate di ostriche, che gli permettera­nno di affrontare il Natale e non perdere tutti i clienti.

Le aziende più importanti si affidano a trasmettit­ori Gps a forma di ostrica, nascosti tra i molluschi veri, con i quali controllan­o la posizione dei loro prodotti. E poi c’è il produttore della «Rolls delle ostriche francesi», Gillardeau, che ha investito cinque milioni di euro nella lotta alla contraffaz­ione e ha trovato il modo di incidere con il laser una «G» sulla conchiglia, perché alcuni ristoranti in Cina — ma anche in Francia — proponevan­o ostriche normali spacciando­le per Gillardeau. La marchiatur­a è servita anche contro i furti: alcune pescherie hanno avvisato l’azienda quando hanno trovato delle ostriche con la «G» in una partita venduta dai grossisti.

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