L’ANTIFASCISMO È UN VALORE NON SOLTANTO DELLA SINISTRA
Caro Aldo, i nostri ragazzi oggi sono maleducati o educati male? Poiché il rapporto con l’educatore è insostituibile, occorre che i docenti e i genitori non vengano meno al dovere di correggere gli sbagli e di mettere in luce gli aspetti salienti della buona educazione. Quindi niente lasciar correre, oggi tanto diffuso, ma sempre intervenire per valorizzare ciò che giova al bene comune nei rapporti sociali e interpersonali. Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579
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Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere»
Caro Aldo,
mi sembra che i politici italiani non si rendano conto della difficoltà che stiamo attraversando. Questo momento presenta analogie assai inquietanti con quanto già successo nel nostro Paese all’inizio degli anni 20 del Novecento, le cui tragiche conseguenze dovrebbero essere note a tutti.
Caro Paolo,
La storia non si ripete mai due volte. La caccia alle analogie con il passato è un vizio nazionale, che molto spesso ispira valutazioni fuorvianti. Questi sono anni di crisi; ma è una crisi del tutto particolare, che non nasce da una guerra mondiale, ma dall’incrocio tra tre fenomeni: la distruzione del lavoro, l’impoverimento dei ceti medi, le migrazioni e le paure che suscitano. Se c’è un’analogia con gli anni Venti, è la crescente sfiducia nel suffragio universale e nella democrazia rappresentativa: che in Italia cent’anni fa era appena nata, e nel frattempo dovrebbe aver messo radici.
Le manifestazioni di fascismo sarebbero marginali, se fossero condannate da tutti. Non è obbligatorio partecipare a una manifestazione di partito. Dovrebbe essere obbligatorio, anzi naturale, dire parole chiare, senza gettare la palla in tribuna, senza sostenere che il problema è sempre un altro. Purtroppo l’antifascismo è considerato un valore di parte, cioè di sinistra. È palesemente un abbaglio: non erano di sinistra Churchill e De Gaulle, il generale Raffaele Cadorna capo militare della Resistenza e il colonnello Montezemolo ucciso alle Ardeatine, il giovane ufficiale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e la grande maggioranza dei 600 mila internati militari in Germania che preferirono restare nei lager piuttosto che andare a Salò. Ma è un abbaglio largamente condiviso. Così come l’anticomunismo è considerato a torto un valore di destra; mentre dovrebbe appartenere a tutti, visto che il comunismo fu l’altra grande tragedia del Novecento: ovunque andò al potere lo mantenne a prezzo di gulag e polizia politica.
Il fascismo non tornerà al governo, come accadde negli anni Venti. Ma c’è un fascismo eterno — il mito dell’uomo forte, la negazione dell’uguaglianza tra gli uomini senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, condizioni personali e sociali — che non è mai passato. Per questo non abbiamo la destra liberale che invece ha governato e governa i grandi Paesi europei.