La sfida di «Solferino» A maggio i primi libri
Urbano Cairo: «A maggio i primi volumi, così ritroviamo la nostra identità»
In catalogo autori italiani e stranieri di narrativa, saggistica e varia. In libreria, in edicola e in ebook
«Solferino», il nome con il quale Rcs torna a pubblicare libri, è il sogno di una notte di mezza estate. Quella tra il 15 e il 16 luglio 2016, quando Urbano Cairo, fresco vincitore della battaglia per il controllo del gruppo del «Corriere della Sera», lascia il suo quartier generale di corso Magenta, a Milano, e si spinge a piedi fin sotto la sede del quotidiano, in via Solferino. È l’una passata, le luci sono accese, la redazione ancora al lavoro: c’è il golpe in Turchia. Racconta Cairo in un colloquio a due voci con Alessandro Bompieri, direttore news Italy del Gruppo Rcs: «Sono rimasto a fissare quelle finestre, incredulo, tra mille emozioni e pensieri. Pochi ci avrebbero scommesso, invece ero già lì a far progetti. Di rinascita».
L’arrivo dei primi volumi sugli scaffali il prossimo maggio, a due anni dal passaggio della Rizzoli sotto le insegne della Mondadori, è certo un simbolo della ripartenza. «Di più, è ritrovare il nostro Dna, la nostra identità e forse anche rimarginare una ferita — dice Cairo —. Temo di aver ripetuto fino alla noia che Rcs Libri non andava venduta, anzi svenduta. E non è la sola penalizzazione che questa azienda di raro valore ha subìto negli anni. Il passato, però, ce lo lasciamo alle spalle: noi abbiamo il dovere di guardare avanti, come anche il mercato e gli investitori ci hanno chiesto. Possiamo dire che ormai in tutto il gruppo si respira un’aria di grande positività e dinamismo. In poco più di un anno abbiamo riportato i conti in utile senza tagliare un solo posto di lavoro. E ci siamo concentrati sullo sviluppo editoriale. Ad Alessandro Bompieri, che ha guidato Rcs Libri da amministratore delegato in anni di grande espansione in Italia, in Francia con Flammarion e nel mondo, dobbiamo oggi un contributo fondano mentale al progetto dell’editrice Solferino. Il marchio è già depositato».
Nell’ufficio di Bompieri c’è una parete occupata dai ritratti di grandi firme del «Corriere della Sera», tra le quali Oriana Fallaci, Elsa Morante, Enzo Biagi, Indro Montanelli, Eugenio Montale. «Questi volti mi ricorda- ogni giorno di quale livello sia sempre stato, nel tempo, il nostro investimento in cultura e quanto virtuoso sia tornare a pubblicare i libri. Un collegamento ben spiegato dal successo de “la Lettura”, il settimanale della domenica, a pagamento, che ormai supera le 80 mila copie cartacee vendute e sul quale è nata una community di alto profilo. La raccolta pubblicitaria è cresciuta di oltre il 30% rispetto al 2016».
C’è da chiedersi se il gigante Mondadori-Rizzoli sbarri la strada a nuovi protagonisti. «Contrariamente ai timori della vigilia, proprio quell’operazione ha messo in moto energie diverse. Pensiamo alla nuova vita de La nave di Teseo, al ritorno di Marsilio alla famiglia De Michelis, a Roberto Calasso che ha rilevato Adelphi e alla Giunti che ha acquistato Bompiani, solo per citare le iniziative più note. E ora ci siamo noi. Insomma, il mercato vince sempre. E quest’anno è tornato a crescere sopra il 2%», è la replica di Bompieri. Che così traccia il percorso: «Il catalogo, è chiaro, va costruito nel tempo. Compatibilmente con i vincoli contrattuali di ognuno, la risposta degli autori è positiva. Ci portiamo dietro tantissima esperienza e arriveremo preparati alla fine del 2018, quando decadrà il patto triennale siglato con Mondadori che oggi ci impone tra le altre cose un tetto annuale di 110 titoli». In teoria, dalla fine del prossimo anno, Solferino potrà pensare anche ad acquisizioni mirate, «ma da subito — aggiunge Cairo — saremo presenti nella narrativa, nella saggistica italiana e straniera e nella varia. La domanda c’è. E l’obiettivo è di soddisfarla con novità editoriali di