Banche, riesplode il caso Boschi
Lo scontro Il presidente della Consob sentito in Parlamento. Le opposizioni chiedono le dimissioni della sottosegretaria Vegas: mi parlò di Etruria. Lei: mi invitò a casa sua alle otto del mattino da sola, ho gli sms
«L’allora ministra Boschi evidenziò un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo, l’oro». In commissione banche Giuseppe Vegas, il presidente di Consob a fine mandato, rivela dettagli sui contatti con Maria Elena Boschi e aggiunge: «Consob non era competente sulle aggregazioni. Non ci fu pressione da parte di Boschi». Che si difende in tv: «Contro di me accanimento incredibile». Le opposizioni: la sottosegretaria si dimetta.
Maria Elena Boschi ha parlato di Banca Etruria con il presidente di Consob, Giuseppe Vegas. Nell’audizione in commissione Banche l’uomo al vertice dell’Autorità di vigilanza sui mercati racconta la condotta della sottosegretaria Boschi durante la crisi di Banca Etruria, dove il vicepresidente era il padre Pier Luigi. Vegas rompe l’argine quando il deputato Davide Zoggia (Mdp) chiede se abbia mai parlato di banche con esponenti di governo. «Mi aspettavo questa domanda. Ho avuto modo di parlare della questione con l’allora ministro Boschi», che evidenziò «un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo, che è l’oro».
Il passaggio è cruciale e alza il velo sulla questione che avrebbe dovuto essere affrontata nell’attesa audizione di Federico Ghizzoni (ex Unicredit) per stabilire se la sottosegretaria Boschi lo abbia sollecitato, come scritto da Ferruccio de Bortoli, a farsi carico del salvataggio della banca aretina. Boschi ha sempre smentito. La ricostruzione del presidente di Consob fornisce, intanto, ulteriori elementi. Vegas, precisando che alla preoccupazione di Boschi ha risposto che «Consob non era competente sulle aggregazioni» e che «non c’è stata nessuna pressione», aggiunge dettagli dei rapporti intrattenuti con l’allora ministra del governo Renzi.
«Ci siamo incontrati sicuramente due o tre volte. La prima a Milano, abbiamo mangiato in un ristorante poi siamo andati in Consob. Una sera venne a cena a casa mia con altri ospiti». Alle domande dei commissari Vegas risponde specificando che il primo incontro «dev’essere stato ad aprile 2014» e che in un’altra occasione «ci siamo visti al ministero». L’indicazione temporale serve a stabilire che in uno degli incontri Boschi anticipò a Vegas che il padre sarebbe stato nominato vicepresidente della banca, fatto avvenuto nel maggio del 2014. Come prevedibile i particolari illustrati da Vegas offrono munizioni per affondare sulla sottosegretaria alla Presidenza. «Ufficiale: Boschi si è occupata di Banca Etruria. Più di una volta. Ha mentito al Parlamento, condizionando il voto sulla sua sfiducia», attacca Carlo Sibilia, deputato del M5S. Mentre il candidato premier dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, chiede le «dimissioni della Boschi». Renato Brunetta, vicepresidente della commissione, osserva che «se uno decide di fare il ministro dovrebbe avere un minimo di contenimento». Miguel Gotor di Mdp rimprovera a Boschi «arroganza e superficialità».
Dall’audizione è riemersa la vicenda relativa al decreto sulle banche popolari del 2015. Tema sul quale «ci furono colloqui tra Carlo De Benedetti con il dottor Panetta di Bankitalia e con l’allora presidente Renzi», ricorda Vegas, aggiungendo che Consob fece un’istruttoria su movimenti borsistici dei titoli coinvolti e sul ruolo dello stesso De Benedetti. A indagare è stata anche la Procura di Roma, tanto che i commissari hanno chiesto gli atti sulla richiesta di archiviazione.