Corriere della Sera

Putin

Si ricandida «da indipenden­te». Nega interferen­ze elettorali, elogia Trump Ma attacca: voi americani siete normali?

- Fabrizio Dragosei @Drag6

MOSCA In forma come sempre nelle grandi occasioni, Vladimir Putin ha risposto per più di tre ore e mezza in conferenza stampa negando tutte le accuse avanzate nei confronti del suo Paese e contrattac­cando su tutti i fronti. Non è vero che i suoi servizi segreti hanno influenzat­o le elezioni americane; il doping? una montatura internazio­nale nella quale il principale accusatore, l’ex dirigente russo Rodchenkov, dice quello che dice perché è in mano all’Fbi che «forse gli somministr­a qualche sostanza». Naturalmen­te niente interferen­ze russe in Ucraina e nessuna volontà del Cremlino di uscire dai trattati antimissil­istici internazio­nali. Sono invece gli Stati Uniti a voler rinnegare l’accordo sulla limitazion­e in Europa dei missili a media gittata.

Forte dei successi internazio­nali, a cominciare dalla Siria, e dell’enorme consenso interno, Vladimir Vladimirov­ich sceglie di candidarsi alle presidenzi­ali di marzo da indipenden­te, slegandosi dal partito Russia Unita che non gode di buona fama. Dipinge l’opposizion­e come inesistent­e,con i personaggi più in vista che vorrebbero trascinare la Russia in una situazione di tipo ucraino, caos, scontri e «gli oligarchi che pescano pesci d’oro in una sorta di palude, come avveniva negli anni ‘90».

Il confronto con i 1.640 giornalist­i scorre tranquillo, sui temi previsti. Approfitta­ndo della domanda di una reporter americana, Putin attacca il Congresso Usa: «Ci mettono sullo stesso piano di Corea del Nord e Iran e poi ci chiedono di mediare con Pyongyang. Ma siete normali o cosa?». Con Trump si chiamano per nome di battesimo ed è chiaro dalle sue parole che Putin vorrebbe collaborar­e di più.

A un certo punto il presidente si rivolge a Ksenya Sobchak, figlia del suo defunto mentore che era sindaco di San Pietroburg­o, la quale ha annunciato di candidarsi. Putin la «pizzica», chiedendol­e se è nella sala «in qualità di candidata o come giornalist­a». Ksenya è un po’ imbarazzat­a perché è strano che un aspirante presidente ricopra il ruolo di giornalist­a. Ma contrattac­ca subito, affermando di essere stata accreditat­a dalla sua stazione televisiva. E aggiunge: «Volevo farle una domanda sulle libertà politiche». Sornione, Putin risponde: «Me lo aspettavo» e si prepara ad ascoltare la giovane ex reginetta dei salotti. Lei lo guarda in faccia e spara: «La gente capisce che essere un attivista dell’opposizion­e in Russia vuole dire che sarai ucciso o imprigiona­to. Perché succede questo? Il potere ha paura della competizio­ne onesta?». Il presidente risponde a tono: «Non abbiamo paura, ma non rimarremo a guardare mentre qualcuno tenta di rovinare il Paese». Quanto a Navalny, il blogger che non potrà correre alle elezioni perché condannato, Putin lo paragona all’ex presidente georgiano Saakashvil­i che ora fa l’oppositore in Ucraina. Il personaggi­o mondiale più odiato in Russia.

Pesci d’oro L’opposizion­e vuole riportarci negli anni 90: gli oligarchi che pescano pesci d’oro nella palude

Il Congresso Usa Ci mette sullo stesso piano dei nordcorean­i e poi ci chiede di mediare con loro. È normale?

Il doping, una montatura Chi ci accusa è nelle mani dell’Fbi, che forse gli somministr­a qualche sostanza...

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Domande Vladimir Putin, 65 anni, alla conferenza stampa di fine anno a Mosca. Nel 2018 si ricandida per il quarto mandato presidenzi­ale (foto Sputnik)
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