L’
LA SCOMMESSA DI APPLE NELLA NUOVA CORSA ALLA REALTÀ AUMENTATA
investimento di Apple in Finisar è passato in secondo piano rispetto all’operazione molto più mediatica dell’acquisizione da parte di Cupertino di Shazam, l’app per il riconoscimento musicale. Eppure c’è molto dietro a quei 390 milioni di dollari iniettati nell’azienda specializzata nella produzione dei Vcsels, invisibili fasci di luce capaci di «leggere» oggetti e ambiente circostante e che sono alla base di alcune caratteristiche del nuovo iPhone X come il riconoscimento facciale e gli Animoji. I livelli di lettura della notizia sono tre. L’investimento è arrivato dal fondo da un miliardo di dollari creato da Apple, dopo le lamentele di Trump, per sostenere l’industria. Il sito di produzione di Sherman, in Texas, verrà rilanciato con la conseguenza della creazione di 500 posti di lavoro e di fatto di un nuovo polo di eccellenza tecnologica statunitense. Questo perché i Vcsels sono componenti elettroniche di alta precisione. I ritardi nel lancio dell’iPhone X erano legati proprio a una non adeguata fornitura di queste componenti, e ora Apple non solo si è assicurata per il futuro, ma grazie all’accordo con Finisar ha di fatto tagliato fuori dalla filiera i propri rivali. Valutazione che assume valore se si considera che la combinazione di laser e sensori è la chiave fondamentale per le applicazioni di realtà aumentata, tecnologia che abbiamo conosciuto soprattutto grazie al videogioco Pokemon Go e che l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha definito una «grande e profonda» svolta del prossimo futuro. Una scommessa in cui Apple non è da sola, con Microsoft (Hololens) e Google (i defunti Glass in attesa di rilancio) che sono già al lavoro. E i diretti rivali nel mercato della mobilità, Samsung e Huawei, che non vogliono stare a guardare. Ma che da oggi avranno qualche difficoltà in più a trovare la materia prima per non perdere terreno. @VitaDigitale