La mossa di Raiola Attaccare Mirabelli parlare con Fassone
«Lasciate stare Donnarumma, la colpa è del ds» Gigio: «Nessuna violenza morale, forza Milan!»
Eccolo, Mino Raiola. Il silenzio s’è interrotto ieri a tarda sera con un lungo comunicato che potrebbe segnare una svolta nella telenovela Donnarumma e che in sostanza ha un duplice chiarissimo obiettivo: difendere il suo assistito in vista del periodo che, lungo o breve che sia, dovrà passare al Milan in vista di un’eventuale partenza a gennaio o più probabilmente a questo punto a giugno («Gigio e la sua famiglia hanno fatto una scelta con il cuore e io ho rispettato tale scelta») e soprattutto distendere i rapporti col club al fine di creare un dialogo costruttivo funzionale a entrambe le parti. E per farlo l’agente sceglie la vecchia strategia della divisione, attaccando come aveva già fatto in estate il d.s. Mirabelli («Ha un problema personale contro di me e usa Gigio per attaccarmi»; «oggi gli fanno comodo queste polemiche perché tolgono l’attenzione dal vero problema del Milan: il suo progetto tecnico») e individuando al contempo un interlocutore di fiducia, l’a.d. Fassone: «Con lui ho stabilito da tempo una linea aperta di colloquio cortese e professionale e l’ho incontrato anche di recente. Se ci fossero dei problemi e se fosse necessario mi troverò con lui e cercheremo delle soluzioni».
Insomma, rispetto a luglio è cambiata la temperatura, non ruoli e scenari: se Mirabelli (che dopo la partita di Coppa Italia di mercoledì aveva dato a Raiola dello « showman che danneggia l’immagine del Milan») è il nemico giurato, Fassone è la controparte con cui è possibile parlare d’affari. Che però al momento non registrano novità in attesa di un possibile confronto la prossima settimana. Di certo il Milan è moderatamente ottimista per una permanenza a gennaio del giocatore che ai dirigenti dice di non voler lasciare il club. È Gigio l’alleato nella contesa
L’accusa «Queste polemiche fanno comodo: distolgono l’attenzione dal progetto tecnico»