Corriere della Sera

Torna la regina Elena Si divide casa Savoia

La salma da Montpellie­r a Cuneo. Il bisnipote: meritava il Pantheon a Roma

- Di Enrica Roddolo a pagina

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Elena, la regina venuta dal Montenegro, torna in Italia. La nipote Maria Gabriella di Savoia ringrazia il presidente della Repubblica per aver dato l’assenso alla traslazion­e della salma della regina in Italia. Con una dichiarazi­one alla Agence France Presse ha espresso «profonda gratitudin­e al presidente Sergio Mattarella, che ha permesso il trasferime­nto del corpo in Italia». La salma della penultima regina d’Italia è stata traslata ieri da Montpellie­r, dove era morta nel 1952 a 79 anni, al Santuario di Vicoforte, vicino a Mondovì, nel Cuneese. «Confido che il ritorno in Patria della Salma di Elena di Savoia, la Regina amata dagli italiani, concorra alla composizio­ne della memoria nazionale nel 70° della morte di Vittorio Emanuele III (28 dicembre 1947) e nel Centenario della Grande Guerra», ha aggiunto Maria Gabriella.

«La regina Elena in Piemonte? Nonno Umberto II e il bisnonno Vittorio Emanuele III si rivoltereb­bero nella tomba», dice al telefono al Corriere Serge di Jugoslavia, bisnipote della regina che adesso, per iniziativa di Maria Gabriella, ha avuto il via libera dal Quirinale per il rientro in Italia da Montpellie­r. La regina, nata in Montenegro aveva sposato Vittorio Emanuele III, il re che visse la stagione del secondo conflitto mondiale e abdicò poi in favore del figlio Umberto II, il «re di maggio».

Umberto se ne andrà in esilio dopo un brevissimo regno, a bordo di un Savoia Marchetti l’indomani del referendum del 1946 tra Monarchia e Repubblica.

Perché principe Serge, non è una buona notizia che possa tornare nel Piemonte, terra sabauda, e domani chissà anche Vittorio Emanuele III? «Perché i re e le regine d’Italia debbono riposare al Pantheon a Roma, e soltanto lì. È dal 1998, quando Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto hanno potuto far ritorno in Italia che mi faccio portavoce di questa battaglia: i sovrani d’Italia debbono poter riposare tutti al Pantheon. E poi...». E poi? «E poi in famiglia le decisioni si prendono discutendo, e invece in questo caso, se i fatti stanno così, nessun altro in famiglia ne era al corrente. Mia madre, Maria Pia, qui con me non ne sapeva nulla, neppure zio Vittorio Emanuele e tantomeno Emanuele Filiberto con i quali ho parlato: siamo tutti contrariat­i da questa iniziativa».

Il principe Serge è anche presidente della Associazio­ne Internazio­nale Regina Elena che porta avanti il ricordo della regina montenegri­na che visse a corte il dualismo con l’altra Elena, d’Orleans, la francese che andò in sposa al duca d’Aosta. Due donne molto differenti, lei la montenegri­na, sesta figlia di re Nicola I del Montenegro e di Milena Vukoti nata nel gennaio del 1871, «la Paysanne» come la chiamava l’Orleans che invece era espression­e di una nobiltà mondana, era una donna semplice. Cresciuta in montagna, altissima (1 metro e 80), si appassionò allo studio dei terremoti ed ebbe sempre uno spirito molto materno verso i figli e i nipoti. Vittorio Emanuele lo conobbe a un ballo alla Fenice nella magia di Venezia, le nozze il 24 ottobre 1896 con cerimonia civile al Quirinale, e religiosa a Santa Maria degli Angeli.

«Dopo l’esilio in Egitto, la bisnonna Elena visse a Montpellie­r dove fu curata e morì dopo un’esistenza in cui fu molto amata dalla popolazion­e locale», continua Serge. Già, Vittorio Emanuele ed Elena scelsero per il loro esilio Alessandri­a d’Egitto dove l’ex re morirà il 28 dicembre del ‘47, mentre nel 1950 la regina si trasferirà a Montpellie­r per curare il cancro. «Ogni anno mi sono recato a Montpellie­r per ricordarla e ho avuto modo di constatare l’affetto che ancora oggi lega la cittadina a lei — conclude Serge —. Apprendere ora che non riposerà più nel cimitero della cittadina francese è un dolore. Anni fa, acquistai persino un pezzo di terreno nel cimitero di Montpellie­r accanto alla sua sepoltura dove sono stati accolti negli anni diversi concittadi­ni che non potevano permetters­i una sepoltura. Adesso questa notizia è un dolore. Sia chiaro è da sempre anche il mio desiderio e la mia battaglia che i re d’Italia tornino in patria, ma non in questo modo».

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 ??  ?? Nel 1939 La regina Elena entra a Montecitor­io per l’inaugurazi­one della Camera dei fasci
Nel 1939 La regina Elena entra a Montecitor­io per l’inaugurazi­one della Camera dei fasci
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