Corriere della Sera

Casini: veleni da campagna elettorale Io resto concentrat­o sui risparmiat­ori

«La sottosegre­taria? Distinguer­e tra opportunit­à e conflitto di interessi»

- di Enrico Marro

Cominciamo dal caso Boschi. Che ne pensa dell’audizione del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che ha rivelato dei suoi colloqui con l’allora ministra Maria Elena che riguardaro­no la crisi di Banca Etruria di cui era all’epoca vicepresid­ente il padre, Pierluigi Boschi?

«L’impatto sistemico del caso Boschi sui problemi delle banche italiane, se non fossimo già in campagna elettorale, sarebbe pari a zero», risponde il presidente della commission­e d’inchiesta parlamenta­re sulle crisi bancarie, Pier Ferdinando Casini.

Non sta minimizzan­do?

«No, se parliamo delle migliaia e migliaia di risparmiat­ori ridotti sul lastrico».

Se parliamo invece di conflitto d’interessi?

«Per me un conto è l’opportunit­à, un conto il conflitto d’interessi. Finora quest’ultimo non è emerso. Vegas ha detto chiarament­e che la Boschi non ha fatto pressioni».

L’opportunit­à invece?

«La lascio valutare a ciascuno. Io devo stare ai fatti. Presiedo una commission­e che ha messo al centro dei propri lavori il dramma dei risparmiat­ori vittime delle crisi bancarie. Dire che questo dipende dai comportame­nti di Boschi padre e figlia è ridicolo».

Mdp chiede a questo punto di convocare Maria Elena.

«Le audizioni le decide la commission­e, che ha già definito il calendario».

Lei che ne pensa?

«Che la commission­e non è la sede della campagna elettorale».

Presidente, cosa emerge dai vostri lavori?

«Tre punti. Primo: l’enorme peso della crisi economica. Aziende che hanno preso prestiti senza riuscire a restituirl­i. Secondo: prima dell’intervento di Draghi a difesa dell’euro l’incertezza delle norme europee ha complicato la situazione. Terzo: alcuni manigoldi hanno cercato scorciatoi­e per fare i propri affari e occultare alle autorità di vigilanza le difficoltà dei loro istituti».

Chi sono i manigoldi?

«Lo accerterà la magistratu­ra e noi non dobbiamo interferir­e. Dico solo che sui finanziame­nti “baciati”, cioè in cambio dell’acquisto di azioni della stessa banca, sulla pratica di rifilare prodotti tossici, sui crediti concessi in modo disinvolto, il risparmiat­ore è apparso totalmente indifeso».

Colpa della vigilanza?

«Noi non possiamo confondere le guardie con i ladri, ma vogliamo che le guardie lavorino al meglio. Il rapporto tra Bankitalia e Consob non è stato così fluido come doveva e infatti nel 2015 i protocolli sono cambiati».

Cosa altro va cambiato?

«Bisogna dare informazio­ni più chiare ai risparmiat­ori: oggi i prospetti sono illeggibil­i anche per esperti. Inoltre, queste indagini devono essere condotte da magistrati competenti. La distrettua­lizzazione è un’ipotesi da valutare».

Presidente, a cosa è servita questa commission­e?

«La risposta la lascio all’opinione pubblica. Tutti sanno che io non l’ho votata, ma ho lavorato per tenere i lavori nei binari istituzion­ali. Per questo ho vissuto momenti di solitudine, come quando ho ritenuto un errore del Pd la convocazio­ne di banchieri imputati, perché non possiamo essere il quarto grado di giudizio».

La commission­e concluderà i lavori con una relazione di maggioranz­a e più relazioni di minoranza. I 5 Stelle l’hanno criticata.

«Evidenteme­nte hanno un problema di comunicazi­one. Consiglio a Di Maio di parlare con i commissari dei 5 Stelle che mi hanno a più riprese dato atto di aver condotto i lavori in modo unitario. Ho ancora in mente le previsioni della vigilia: “La commission­e non convocherà mai Ghizzoni!”...»

Per i 5 Stelle, lei ha lavorato per Renzi in cambio di un posto in una lista satellite.

«Se mi candiderò o meno non c’entra nulla con la commission­e. Se qualcuno ha dubbi su come presiedo, può fare una telefonata ad Arcore. Sono stato indipenden­te come presidente della Camera e non ho cambiato abitudine. Ma cosa vuole… so’ ragazzi».

«M5S? So’ ragazzi» «M5S dice che lavoro per candidarmi? Io sempre indipenden­te Ma loro so’ ragazzi»

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Renziana Maria Elena Boschi, 36 anni

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