Lo scontro intorno a via Nazionale
La mozione del Pd che «sfiducia» il numero uno di palazzo Koch
Con una mozione parlamentare, in ottobre, il Pd solleva la questione del presunto concorso di responsabilità di Banca d’Italia in merito alle crisi di alcuni istituti di credito, oggetto poi di inchieste della magistratura e di gravi problemi ai risparmiatori. Renzi, accusato di voler sfiduciare il governatore Ignazio Visco a ridosso di una sua eventuale conferma a capo dell’istituto di vigilanza, risponde dicendo che «esprimere un giudizio su Banca d’Italia non è lesa maestà»
Mattarella e Gentiloni difendono la riconferma di Visco
Di Ignazio Visco, in scadenza il 31 ottobre, prende in sostanza le difese il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che si dice favorevole alla «salvaguardia dell’autonomia e dell’indipendenza di Banca d’Italia». Posizione condivisa da Bce, Ge ntiloni e dal governo. L’esecutivo indica dunque Visco come governatore da confermare. Il premier, con una lettera al Consiglio superiore della Banca d’Italia, avvia la procedura di nomina
Sì del cdm senza i renziani
Dopo una decina di giorni di incertezza e di polemiche, il 27 ottobre il Consiglio dei ministri si esprime all’unanimità a favore di Visco governatore per un secondo mandato al vertice dell’istituto di vigilanza. Sono assenti dalla riunione dell’esecutivo, per motivi di salute o per ragioni di trasferte politiche, i renziani Graziano Delrio, Luca Lotti e Maurizio Martina, oltre alla sottosegretaria alla presidenza Maria Elena Boschi. Successivamente il capo dello Stato Sergio Mattarella firma il decreto di nomina
Il dossier sugli istituti veneti
Visco verrà ascoltato dalla Commissione d’inchiesta sulle banche il 19 dicembre. Secondo l’ex ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli, convocato proprio dalla commissione, il presidente della Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, incontrando i vertici dell’istituto nel dicembre 2013 disse che l’operazione di fusione «era fortemente caldeggiata dal governatore con il quale aveva avuto una lunga telefonata». Sul punto Zonin ha però affermato: «La Popolare di Vicenza non ha mai ricevuto ordini da Banca d’Italia»