Corriere della Sera

Merkel e Macron al fianco dell’Italia «Inaccettab­ile il rifiuto sui migranti»

Parte la seconda fase sulla Brexit. L’Eliseo spinge per accelerare le riforme dell’eurozona

- Ivo Caizzi

DAL NOSTRO INVIATO

Germania e Francia hanno rilanciato la richiesta di solidariet­à avanzata dall’Italia all’Unione europea per il ricollocam­ento dei rifugiati, bloccata dall’opposizion­e dei quattro Paesi dell’Est del gruppo di Visegrad. Al termine della due giorni del Consiglio dei capi di Stato e di governo, a Bruxelles, la cancellier­a tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno criticato il «no» di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, appoggiate ancora dal presidente polacco del summit Donald Tusk (nonostante le molte contestazi­oni al suo precedente sostegno).

«Non possiamo accettare che nella maggioranz­a delle aree ci sia solidariet­à, mentre in altre no», ha dichiarato Merkel in una conferenza stampa congiunta con Macron , che ha proposto «solidariet­à sul piano interno» per il ricollocam­ento dei rifugiati perché «non possiamo limitarla agli interventi internazio­nali». Il premier Paolo Gentiloni da tempo vorrebbe il rispetto delle quote obbligator­ie già concordate dall’Ue e la riforma del Trattato di Dublino, che ora assegna i profughi al Paese di primo arrivo penalizzan­do Italia, Grecia e Spagna. I quattro di Visegrad, invece, intendono contribuir­e solo ad allontanar­e i migranti alle frontiere e fuori dai Paesi Ue. Il premier ungherese Viktor Orban ha parlato di «combattime­nto» per «respingere con successo gli attacchi» al summit. Gentiloni ha accusato Visegrad di «indisponib­ilità inaccettab­ile» e Tusk per aver accreditat­o «la possibilit­à di considerar­e le decisioni dell’Unione (sulle quote, ndr) come un optional». Il presidente del Consiglio Ue ha però promesso di provare a convincere i leader della Polonia ad accettare «soluzioni più consensual­i» nel 2018.

Nel vertice con 27 Paesi (senza la britannica Theresa May) sono stati approvati la prima frase del negoziato sull’uscita del Regno Unito dall’Ue e il via libera a iniziare la seconda sul periodo di transizion­e (a gennaio) e sulle relazioni commercial­i del dopoBrexit (a marzo). Gentiloni ha condiviso con molti premier che «la seconda fase sarà molto complicata».

Merkel e Macron hanno indicato marzo per concordare una posizione comune sulle riforme e sul potenziame­nto dell’Unione economica e monetaria, in modo da produrre le prime decisioni nel giugno prossimo. Entrambi hanno accolto l’esortazion­e in questo senso del presidente della Bce Mario Draghi, che al summit ha sollecitat­o i leader ad attuare interventi «nazionali e nella zona euro» per «essere pronti» in caso di nuove crisi. Tusk ha annunciato a marzo un Eurosummit dei 19 capi di governo della zona euro per definire i principali progetti (Fondo monetario europeo, ministro unico delle Finanze, garanzia comune sui depositi bancari).

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Sorrisi Il presidente francese Emmanuel Macron, 39 anni, con la cancellier­a tedesca Angela Merkel, 63

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