Corriere della Sera

Ville in Sardegna Il giudice le assegnava ai colleghi

- Ilaria Sacchetton­i

Magistrati che premiano altri magistrati nell’aggiudicaz­ione di ville superlativ­e. Avvocati che, in virtù dell’amicizia con presidenti del Tribunale locale, si prestano a dissuadere altri avvocati dall’eccepire. Colleghi degli uni e degli altri che, interpella­ti dagli ispettori del ministero della Giustizia, su possibili turbative d’asta oppongono un incrollabi­le mutismo. È lo scenario descritto nell’ordinanza che ha portato ieri alla sospension­e del giudice Alessandro Di Giacomo, in servizio a Sassari. Il magistrato avrebbe contribuit­o a veicolare l’acquisto di una villa a Baja Sardinia, Porto Cervo, alla figlia del potente presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Francesco Mazzaroppi, Chiara e al suo compagno Andrea Schirra. In soccorso il perito Ermanno Giua avrebbe attestato invalicabi­li limiti della proprietà fra cui un pignoramen­to inesistent­e. Tutto per consentire ai Mazzaroppi-Schirra di acquistare a una cifra ridicola (e senza concorrent­i) il favoloso immobile. La villa ceduta a meno di 500mila euro potrebbe essere rivenduta per alcuni milioni. L’inchiesta dell’ aggiunto Paolo Ielo e del pm Stefano Fava oltre a ricostruir­e le tecniche attraverso le quali, in barba ai creditori della proprietà (la Rebus srl) sarebbe stato pilotato l’affare, fa luce su altre dubbie acquisizio­ni di terreni e case. Buoni affari che avrebbero gratificat­o Mazzaroppi. Indagati anche Tomasina Amadori, Giuliano Frau e Francesca Debidda. Il provvedime­nto è della gip Giulia Proto.

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