Corriere della Sera

«Cara bisnonna, la tua storia racconta le mie radici»

- Giovanni Sartori,

Sono trascorsi cento anni da quegli ultimi giorni d’ottobre in cui la Grande Guerra spezzava le tue speranze, cara bisnonna Erminia. Avevi 28 anni. Quando hai avuto notizia del ritorno dal fronte di Luigi Mantovani, l’uomo che amavi, sei corsa al suo capezzale con la speranza di abbracciar­lo e di mostrargli vostro figlio Aldo, di quattro anni. Vi eravate sposati per procura in trincea, e lui conservava nel gilet della divisa il documento che attestava la vostra unione. Quel figlio così somigliant­e a lui avrebbe finalmente avuto un padre. Invece sulla soglia della camera in cui lui giaceva morente, sua madre ti intimò di guardarlo senza farlo parlare. La tua unica colpa era essere solo una povera bracciante. Te ne sei tornata da tuo padre. Sapevi che il piccolo Aldo non avrebbe potuto avere più il suo papà. Nelle mani stringevi l’orologio da tasca e le lettere dal fronte, gli unici ricordi di Luigi. Sono trascorsi 100 anni da quando se n’è andato, trentenne, meritevole di «aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà e onore» la Patria nel 25° Reggimento Fanteria, la brigata Bergamo che combatteva sull’Isonzo. I tuoi suoceri non hanno riconosciu­to né te né il loro nipote. Ed è per questo strano gioco del destino che io oggi porto, con orgoglio, il tuo cognome. Sabbioneta Ogni sabato pubblichia­mo il ricordo di una persona che ci ha lasciato

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