Mps, Falciai si ritira dalla lista del Tesoro L’indagine sul caso Mondomarine La nomina
Lunedì a Siena, l’assemblea di Mps per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione
Colpo di scena in Mps: a tre giorni dall’assemblea di lunedì 18 che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione targato Tesoro, salta il nome di Alessandro Falciai, l’attuale presidente indicato per un secondo mandato insieme con il ceo Marco Morelli. Ieri sera a sorpresa Falciai ha comunicato al ministero guidato da Pier Carlo Padoan di non essere più disponibile «per sopraggiunti motivi personali» ad accettare la candidatura.
Falciai è indagato nell’ambito della crisi dei cantieri navali Mondomarine di Savona (con la controllata Cantieri di Pisa), di cui è azionista e, fino a settembre 2016, anche presidente
senza deleghe. Proprio come azionista Falciai ha presentato un’azione di responsabilità contro il management, spiegano fonti a lui vicine, ma di conseguenza anche contro se stesso. La svolta è avvenuta tre giorni fa con le perquisizioni della Guardia di Finanza nelle sedi di Mondomarine. I cantieri erano
stati rilevati tra il 2014 e il 2015 da Falciai, che vi ha investito circa 30 milioni. «Ho fatto un passo indietro da Mps per senso di responsabilità», ha spiegato Falciai, per «non rischiare di creare inutili e pericolose strumentalizzazioni» a Mps. Il Tesoro fa sapere che lunedì in assemblea integrerà Ia lista di 12 candidati attribuiti al socio di maggioranza (i tre della minoranza sono della lista di Generali) con un nuovo nome come «candidato alla presidenza». Sono in corso contatti per individuare un soggetto che rispetti i rigidi requisiti «fit and proper» della Bce.