Ilva, Cassa Depositi firma l’accordo per l’ingresso in AmInvestco
Il consorzio AmInvestco controllato dal colosso francco-indiano Arcelor Mittal — che ha vinto la gara per l’acquisto di Ilva — ha firmato un accordo non vincolante per l’ingresso di Cassa depositi e prestiti nella cordata, con circa 100 milioni, insieme a Intesa Sanpaolo, per rilevare le quote di Marcegaglia, pari al 5,6%. In precedenza Cdp aveva fatto parte della compagine avversa ad AmInvestco insieme agli indiani di Jindal, al Gruppo Arvedi e Del Vecchio (Luxottica).
L’ingresso di Cdp consentirebbe di superare i dubbi dell’Antitrust europeo sull’operazione, legati alla presenza nel consorzio del gruppo Marcegaglia. La mossa eviterebbe concentrazioni in alcuni segmenti del mercato siderurgico determinati dalla presenza del gruppo Marcegaglia. In particolare Bruxelles, con una nota della commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, aveva parlato di aspetti problematici legati al segmento dei laminati piani, utilizzati in vari settori, dall’edilizia all’auto.
Ieri il ministro Calenda ha incontrato Aditya Mittal, ceo di Arcelor Mittal Europe, per discutere i punti all’ordine del giorno al tavolo convocato per il 20 dicembre al Mise sul sito Ilva di Taranto. Intanto sulla vicenda Ilva continua a pendere il ricorso al Tar presentato da regione Puglia e comune di Taranto rispetto al Dpcm (decreto del presidente del Consiglio) con cui il governo ha dato il via libera al piano ambientale. Ha riferito ieri il ministro Carlo Calenda a «L’aria che tira» su La7: «Ho scritto a Michele Emiliano (il presidente della regione Puglia, ndr;) e gli ho detto: “Sull’Ilva c’è un tavolo il 20, vieni da me, sediamoci nella mia stanza, parliamo e ti faccio vedere il lavoro che abbiamo fatto”. Non ha risposto, spero che lo faccia».