Va fuori pista e preoccupa tutti tranne l’ottimista Fill
SuperG azzurro deludente, la Germania va forte
DAL NOSTRO INVIATO
Prima i fatti e poi i commenti. Il superG della Val Gardena vede la prima vittoria in Coppa del 29enne Josef «Pepi» Ferstl, figlio d’arte di un papà più bravo, Josep «Sepp» Ferstl, due vittorie a Kitz e un argento iridato. Altra pasta rispetto al baby, ma il podio di Dressen negli Usa e l’impresa di Ferstl jr descrivono una Germania della velocità rinata con un programma mirato ai Giochi.
Al tavolo olimpico coreano ci sarà un commensale in più, Christof Innerhofer è preoccupato: «I tedeschi hanno fatto un altro passo in avanti». L’Italia becca una bella botta, anche se è vero che la Saslong prima bersagliata dalla neve e poi dalle nuvole (prova conclusa al numero 38) tradisce altre teste coronate, come Svindal, Jansrud, Feuz, lo stesso Mayer che però tiene il podio dietro al connazionale Franz. Fill salva le ossa (8° a 0’’5), Paris e Innerhofer vanno invece al fosso anche perché la visibilità crolla al loro start e i tecnici azzurri invocano invano la sospensione. Ma forse non lo fanno con il dovuto tempismo e vigore.
Insomma, la fiducia nel nostro sci (in senso lato) di questi tempi assomiglia alla sabbia di una clessidra che cala gara dopo gara, anche se Peter Fill dissente: «Devo pregare la stampa di stare tranquilla: i podi arriveranno, siamo forti». Però Paris non è a posto con la schiena e forse con i materiali, mentre Innerhofer una volta di più non è riuscito a dialogare con la neve della Gardena. Quindi? «Quindi un disastro» dice Christof. Non è allarme rosso, ma giallo sì. E la discesa di stamane, se tanto dà tanto, non promette bene. Ottavo Peter Fill, 35 anni, si è piazzato ottavo ieri nel superG di Santa Cristina, classificandosi primo tra gli italiani in gara. In vista dei Giochi in Corea del Sud un risultato che desta qualche preoccupazione (Ap)