Quanto sono affidabili le app che «ti dicono» se russi?
Alcune possono essere utili, ma attenti a un rischioso «fai da te»
alle domande dei lettori sulla salute del sonno all’indirizzo
http://forum. corriere.it/ il-sonno-e-isuoi-disturbi
lzi la mano chi non ha mai avuto problemi di «convivenza da russamento», con reciproci scambi di accuse e proteste di innocenza tra partner. Magari facendo ricorso, perfidamente, a una registrazione clandestina per mettere il «colpevole» di fronte a una prova inoppugnabile. Oggi la maggiore sensibilità verso i temi della salute porta a cercare di scoprire in modo meno empirico se e quanto davvero una persona sia soggetta a questi fenomeni. Anche perché oltre al russamento - semplice o patologico -, la scienza medica ha identificato una vera e propria patologia: la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (in inglese, Obstructive Sleep Apnea Syndrome, Osas).
La Osas è diventata un vero problema di salute, oltre che personale, pubblica: infatti causa abbassamento del livello di ossigeno nel sangue e sonnolenza diurna. E si stima che quest’ultima sia responsabile del 22 per cento degli incidenti stradali ogni anno e comporti una probabilità del 2,5 per cento maggiore di subire infortuni sul lavoro.
I dati sono stati presentati al convegno «Russamento e Apnee del sonno: malattia individuale e sociale», tenutosi all’ospedale Humanitas San Pio X di Milano. In Italia 6 uomini su 10 soffrono di russamento, mentre 4 uomini su 100 e 2 donne su cento soffrono di apnee ostruttive notturne. Eppure l’80% dei casi di apnee notturne non viene ancora diagnosticato. Allo stesso tempo, però, aumenta il numero di app per monitorare e quantificare questi disturbi. «Ormai da un anno — spiegano Fabrizio Salamanca e Fabrizio Costantini del Centro per la diagnosi e cura della roncopatia all’Humanitas San Pio X — capita che i pazienti si presentino alla Le 5 macro-categorie delle app per il sonno
Riduzione del russamento
Calcolo del rischio di apnee notturne
Diagnosi di apnee notturne Monitoraggio russamento Terapia delle apnee notturne (posizionale) Che cosa contengono
Consigli medici non molto approfonditi Dati biometrici e questionari
Registrazioni, questionari e dati biometrici Registrazioni audio e grafici Smartphone usato come «dissuasore» di posizione visita muniti di grafici e registrazioni audio realizzate con applicazioni per smartphone. Da qui la curiosità di capire come funzionino, quali siano le loro basi scientifiche e quando possano essere di aiuto»,
Il vero problema delle app Privacy, sicurezza del paziente, inquadramento giuridico, prove del reale rapporto costobeneficio: sono solo alcune delle questioni sollevate dalle «app mediche» e dalla mobile health (sanità supportata dai dispositivi mobili). «La maggior parte di queste app sono entrate nell’uso comune, ma senza una validazione di tipo scientifico — commenta il professor Gianfranco Gensini, presidente della Società Italiana per la salute digitale e la Telemedicina (DigitalSit) — . Sarebbe necessario trovare una modalità rigorosa di confronto con i sistemi standard usati negli ambienti clinico scientifici». Nel 2014, il per la salute in circolazione, ancora irrisolto (si veda l’articolo sotto), è proprio quello della loro affidabilità da un punto di vista scientifico. Costantini e Salamanca hanno scaricato una trentina di app (solo per il sistema operativo ministero della Salute aveva elaborato un progetto di regolamentazione, con Linee guida e un Registro nazionale online delle app «certificate». Ma non se ne è saputo più nulla. Da più parti si invoca la costituzione di una Authority indipendente, funzione che potrebbe essere svolta dal Centro nazionale telemedicina e nuove tecnologie assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità, diretto da Francesco Gabbrielli. «Sarebbe una garanzia in più — aggiunge Gensini — . Il mondo medico deve sapere però che quella delle tecnologie applicate alla salute è ormai una strada obbligata per lo sviluppo del settore sanitario». Android) e le hanno analizzate, raggruppandole in cinque macro-categorie in base alla funzione: riduzione del russamento; calcolo del rischio di apnee notturne; monitoraggio del russamento; diagnosi di Osa e terapia posizionale (si veda il grafico). «Il nostro non è uno studio costruito con criteri scientifici — tiene a precisare Costantini —. Abbiamo chiesto ai pazienti di provare alcune app in contemporanea alla polisonnografia - che è l’esame diagnostico specifico, in grado di verificare la presenza di apnee notturne -, per confrontare i dati. Abbiamo fatto altre prove, variando le condizioni dell’esperimento e il tipo di cellulare, ad esempio con microfoni di ultima generazione o modelli più vecchi».
Il risultato? «In generale è andata meglio di quanto ci aspettassimo — dice l’otorino —. Alcune app, come quelle che calcolano il rischio di apnee notturne a partire dai dati biometrici e da questionari validati dalla comunità scientifica internazionale (Scala di Epworth, Questionario di Berlino, Questionario Stop Bang, Questionario ASA, Formula di Flemons) possono essere utili. Stesso discorso per le app che monitorano il russamento con registrazioni e tracciati, in cui si evidenziano i picchi di intensità e la percentuale di russamento sul totale delle ore dormite».
«Le app però — avverte Costantini — non sostituiscono gli esami diagnostici ospedalieri, quali polisonnografia e sleep endoscopy, che ad oggi sono gli unici in grado di constatare con certezza la presenza di apnee notturne e la loro causa. Tuttavia alcune app, selezionate, possono servire almeno a sensibilizzare la popolazione e quindi a indirizzarla al controllo medico».