Luisa Usuelli Genoni
Segnalo una buona notizia: l’ottimo funzionamento di uno dei nostri ospedali. Mio marito, Gianfranco Genoni, è stato ricoverato in seguito a ictus ai primi di agosto presso gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Pavia. Fin dal primo giorno, l’accoglienza e poi l’assistenza, si è rivelata di grande qualità. Il mio ringraziamento va a tutti quelli che si sono spesi, giorno dopo giorno, nel seguirlo in tutte le fasi di quel delicato periodo. Spesso si sente dire che il nostro Paese è carente per quanto riguarda le strutture sanitarie; troppo spesso si sente parlare di «malasanità» e, in alcuni casi, queste affermazioni corrispondono purtroppo a verità. Troppo pochi, però, si preoccupano di evidenziare il buon funzionamento, la competenza medica, nonché la grande umanità dimostrata dalla grande maggioranza dei medici, paramedici e personale sanitario in genere. La professionalità e la competenza medica devono invece andare di pari passo con l’attenzione alla persona: solo questa è la strategia vincente per il malato e per i suoi familiari.
CONDANNE
Per avere sparato al ladro che aveva appena fatto saltare un bancomat, un uomo residente nel Bresciano ha patteggiato una pena di 4 mesi più alta rispetto al malvivente. E ora pure rischia di dover risarcire il ladro. Queste sono le leggi in l’Italia! Gabriele Salini @corriere
Al feritore pena più alta che al ladro
La promozione del professor Miccoli al direttivo Anvur A proposito dell’articolo di Gian Antonio Stella, «La promozione del professore che copiava» (Corriere, 6 dicembre), sarebbe facile rispondere che la candidatura del prof. Paolo Miccoli al direttivo Anvur fu selezionata per il suo valore scientifico da un comitato indipendente, proposta al governo dall’allora ministra Giannini, approvata da commissioni parlamentari, formalizzata dal governo e sanzionata dalla presidenza della Repubblica. Ma non nascondo la scelta dell’Anvur di eleggere Miccoli come prossimo presidente, presa in piena autonomia, dietro un processo che testimonia del suo grande valore. Stimo molto Paolo, e ho imparato a stimarlo ancora di più lavorandoci insieme. Basta leggere il suo curriculum, da noi pubblicato in occasione dell’elezione, per rendersi conto che è uno dei più grandi chirurghi italiani, inventore di una fondamentale tecnica chirurgica applicata in tutto il mondo, membro dell’Accademia francese di chirurgia e autore di pubblicazioni sulle principali riviste internazionali. Egli rappresenta al più alto livello la Medicina italiana, che ha fatto di internazionalizzazione e merito la sua bandiera, costituisce uno dei vanti del nostro Paese e gli ha più volte confermato la sua stima. Avendolo visto all’opera ho avuto modo di apprezzarne le qualità di persona colta, equilibrata, ragionevole e dotata di empatia, ma anche determinata nel portare avanti la promozione del merito, come dimostra la recente riforma delle Scuole di specializzazione di area medica. A fronte di tutto questo si ripresenta una polemica già nota, originata dall’incomprensione della natura del documento preparato nel 2015 da Miccoli al momento della sua candidatura, quando ai candidati era stato chiesto di esporre le proprie idee sul sistema universitario. Sono testi ai quali è sbagliato applicare le regole della ricerca scientifica. Miccoli utilizzò anche materiale di cui condivideva le idee, estraendo passaggi da fonti che comprendevano volumi da lui editi, senza pensare di dover rispettare i canoni delle pubblicazioni scientifiche, ma sforzandosi solo di chiarire al meglio il proprio pensiero. I suoi tantissimi articoli su riviste internazionali di grande prestigio testimoniano il rigore che è abituato ad applicare nelle ricerche e dimostrano che si è trattato al più di una incomprensione.
Andrea Graziosi, presidente Anvur
Mai messo in dubbio il curriculum, le onorificenze, le medaglie, le decorazioni e le croci al merito del prof. Miccoli. «Se avessi un problema alla tiroide», dice anche chi lo accusa, «probabilmente andrei da lui». Ma qui non c’entrano la chirurgia e la statura professionale. Il nodo è: le regole sulle selezioni valgono anche per lui? E può dettare le regole sulle selezioni chi copia? La precisazione che il testo copiato per ottenere un posto all’Anvur (prestigio, potere e lauto stipendio inclusi) non è assimilabile alle pubblicazioni «della ricerca scientifica» zoppica. Molto. Che razza di messaggio manda al mondo universitario? Che certe scopiazzature sono lecite? Fenomenale poi il passaggio sui plagi leciti perché ne «condivideva le idee». Tutti noi condividiamo col cuore le parole «tanto caro mi fu quest’ermo colle» ma nessuno oserebbe scriverle senza le virgolette e senza citare Leopardi. Fosse o no un lavoro scientifico. (g.a.s.)