Corriere della Sera

«Io, un monaco esperto di ateismo»

Il padre della comunità di Bose: santo io? Non ho la tentazione

- di Elvira Serra

Ha sempre creduto ciecamente in Dio?

«Ciecamente mai. La fede è faticosa, è una lotta, come dice San Paolo, non è una pace. Nella fede si vivono tanti dubbi, poi l’amore per il Signore Gesù Cristo vince sul dubbio e si va avanti così. Ma si ricordi che il monaco è un esperto di ateismo».

Come è possibile?

«Il monaco sa che ogni uomo ha l’inferno dentro di sé, ha delle regioni non evangelizz­ate, degli abissi che deve esplorare. Gli atei sentono una vicinanza e una simpatia per i monaci per la ricerca solitaria profonda in cui a volte nell’oscurità si incontra la nientità, che è niente di niente: sa che vertigini può dare?».

Enzo Bianchi è un uomo piccolo e vero. Si definisce «terrigno», «terrestre». È veloce, nervoso, proteso all’essenziale. Ci incontriam­o a Bose, nella comunità che ha fondato l’8 dicembre 1965 e che oggi conta 55 fratelli e 35 sorelle, comprese le «fraternità» di Assisi, Cellole, Civitella San Paolo e Ostuni. Parla chiaro, semplice. E si illumina di una gioia quasi infantile quando mostra sull’iPhone i frutti del suo orto: insalata canadese anche in inverno, peperoni piccoli e rossi d’estate e una pianta di pomodori cresciuta sul marciapied­e di fronte alla sua «cella», tra le portulache.

Cominciamo dalle donne. Quali sono state più decisive per lei?

«Ho un debito enorme verso mia mamma, Angela. Ha fortemente voluto la mia nascita contro il parere di tutta la famiglia, perché era malata di cuore e asmatica e già non aveva portato a termine una prima gravidanza. Mio padre mi disse tante volte: “Tra te e lei preferivo lei”».

Un’immagine di sua madre.

«Davanti a un crocicchio, quando mi portava dai nonni a Montabone: con le sue braccia magrissime fragili mi spingeva verso la croce e mi diceva “abbraccia il Signore”. Era il suo affido estremo, avevo tre o quattro anni. Poi la ricordo seduta ai fornelli mentre cucinava, faticava a stare in piedi per la malattia: ci preparava patate fritte quasi tutte le sere. È morta il 17 settembre

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 ??  ?? Chi è Enzo Bianchi è nato a Castel Boglione (Asti) il 3 marzo 1943. È stato battezzato come Giovanni, ma il padre in Comune lo ha registrato con il nome di Enzo perché non corrispond­eva a nessun santo. L’8 dicembre 1965 ha fondato a Bose la comunità...
Chi è Enzo Bianchi è nato a Castel Boglione (Asti) il 3 marzo 1943. È stato battezzato come Giovanni, ma il padre in Comune lo ha registrato con il nome di Enzo perché non corrispond­eva a nessun santo. L’8 dicembre 1965 ha fondato a Bose la comunità...

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