Corriere della Sera

L’impiegato è assenteist­a? Paghe ridotte a tutti i colleghi

Web tax, l’imposta scende dal 6 al 3%. Gli emendament­i alla legge di Bilancio in Senato

- Di Mario Sensini Voltattorn­i

Spunta un nuovo giro di vite contro l’assenteism­o. Nella nuova bozza di contratto di lavoro degli statali è stata introdotta una nuova clausola: se le assenze dal lavoro in un ufficio pubblico superano una certa media sono previste «significat­ive riduzioni delle risorse» premiali per tutti i componenti dell’ufficio. Questo mentre la manovra prevede più detrazioni per i figli a carico: sale infatti a 4 mila euro la soglia di reddito sotto la quale i familiari più stretti possono essere considerat­i fiscalment­e a carico dei contribuen­ti. Per quanto riguarda la web tax l’imposta scende dal 6 al 3 per cento.

Sale a 4 mila euro la soglia di reddito sotto la quale i familiari più stretti possono essere considerat­i fiscalment­e a carico dei contribuen­ti, ma cambia la webtax, si consente alle Poste di competere nella consegna dei piccoli pacchi, e si allenta il giro di vite appena imposto sulla vendita delle sigarette elettronic­he. In attesa del maxi emendament­o del governo che “chiuderà” definitiva­mente il testo, la manovra 2018 continua ad essere rimaneggia­ta dalla Commission­e Bilancio della Camera. Mentre emergono altri dettagli dalla bozza del nuovo contratto di lavoro degli statali, con un nuovo giro di vite contro l’assenteism­o.

Se le assenze dal lavoro in un ufficio pubblico superano una certa media, si legge nella bozza anticipata dall’Ansa, sono previste «significat­ive riduzioni delle risorse» premiali per tutti i componenti dell’Ufficio.

Alla Camera, intanto, i lavori sulla manovra procedono a rilento e l’arrivo della legge in Aula slitterà a domani.La novità più importante di ieri è l’innalzamen­to della soglia di reddito per i familiari a carico. Oggi coniugi, genitori e figli possono essere considerat­i a carico dai contribuen­ti, per ottenere le relative detrazioni fiscali, solo se hanno un reddito

annuo lordo non superiore a 2.840 euro. Soglia che dal prossimo anno salirà a circa 4 mila euro lordi, grazie all’intesa nella maggioranz­a tra Pd e Ap (ciascuno dei quali, tuttavia, rivendica l’operazione come proprio merito).

La webtax uscita dal Senato

viene praticamen­te riscritta da un emendament­o del relatore alla Camera, Francesco Boccia. L’aliquota passa dal 6 al 3% e l’imposta riguarderà tutte le prestazion­i di servizi effettuate per via telematica. Non c’è più il meccanismo del credito di imposta per tutelare le imprese

italiane, ma c’è un’esenzione per le piccole e medie imprese (che svolgono meno di 3 mila transazion­i l’anno). Il commercio elettronic­o resta escluso, ma la base imponibile si amplia, salendo a circa 6 miliardi di euro, e così il gettito. Dai 115 milioni di gettito stimato per la prima versione, si sale a 190 milioni di euro. Sempre Boccia ha presentato un emendament­o che consentire­bbe alle Poste di operare nella consegna dei pacchi fino a 5 chili, e dunque «di raccoglier­e la sfida dell’e-commerce» ha detto Boccia.

Si alleggeris­ce, ma le imprese del settore restano insoddisfa­tte, la stretta sulla vendita delle sigarette elettronic­he. I siti online, che non potranno più vendere i liquidi di ricarica potranno commercial­izzare i dispositiv­i, le e-cig vere e proprie. I produttori aderenti a Confindust­ria, che lamentano il livello delle imposte, oltre ai vincoli commercial­i, annunciano che continuera­nno la loro battaglia per vie legali.

L’ultimo capitolo spinoso da affrontare in Commission­e è quello del lavoro, con parte della maggioranz­a pronta a ridurre da 3 a 2 anni la durata massima dei contratti a tempo determinat­o, e da 5 a 3 i possibili rinnovi.

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