«Era un saggio e un mediatore Il vicecapo dell’Armonia»
«È una grandissima perdita». Stenta ancora a crederci Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, quando risponde al telefono e inizia a parlare della scomparsa dell’«amico» Altero Matteoli. «Tra l’altro — annota con un filo di rabbia — qualche anno fa aveva già avuto un incidente in cui si spaccò tutto».
Gasparri, quando l’ha sentito l’ultima volta?
«Stamane (ieri per chi legge ndr) attorno alle 10, l’ho chiamato».
Cosa le ha detto?
«“Vado in Toscana un paio di giorni per organizzare il partito. Ci vediamo mercoledì”. Vede, Altero era anche l’uomo organizzazione, presiedeva il tavolo per le elezioni regionali e comunali, e seguiva passo passo tutti i dossier dei territori».
I vostri percorsi sono stati paralleli: Msi, Alleanza nazionale, Pdl e infine FI. In particolare qual è il suo ricordo?
«Mi hanno sempre colpito la sua capacità e il suo coraggio. Eppoi ricordo il suo ruolo di mediatore. Al punto da essere ribattezzato il vice ministro dell’Armonia, perché il ministro dell’Armonia era Tatarella».
Qual è stato il suo rapporto con Berlusconi?
«Segnalo un dato: fece parte di tutti i governi del Cavaliere. Il presidente lo stimava tanto e sono certo che lo avrebbe ricandidato. E sa qual è il motivo vero?».
No, ce lo dica.
«Matteoli è la dimostrazione che l’esperienza e la saggezza contano più della rottamazione e dell’improvvisazione. E che la reputazione conta più di una sentenza di primo grado che io definisco ingiusta».