Corriere della Sera

Vienna insiste: cittadinan­za ai sudtiroles­i dal 2018

Il progetto spiegato da uno dei leader dell’ultradestr­a. Alfano: valuteremo. Si insedia il premier Kurz, 5 mila in piazza

- Sara Gandolfi

Nel giorno dell’insediamen­to del governo nero-blu a Vienna, l’unico in Europa in cui siedono ministri dell’estrema destra, torna ad infiammars­i la polemica sulla cittadinan­za austriaca agli alto-altesini, prevista dal programma del neocancell­iere Sebastian Kurz del Partito popolare (Övp) e del suo vice HeinzChris­tian Strache dell’ultranazio­nalista Partito della libertà (FpÖ). «I sudtiroles­i potranno richiederl­a già nel 2018, al più tardi all’inizio del 2019», ha assicurato ieri a Bolzano il parlamenta­re austriaco Werner Neubaur, responsabi­le della FpÖ per l’Alto Adige. La richiesta, ha specificat­o, potrà essere avanzata da chi si è «dichiarato» tedesco e dai suoi figli. E ha preannunci­ato che gli atleti altoatesin­i potranno gareggiare per la nazionale austriaca.

Il governo italiano, per ora, reagisce con cautela, seguendo la linea attendista dell’Unione Europea. «Sarà una discussion­e da affrontare con grande delicatezz­a — dice il ministro degli Esteri Angelino Alfano —. Il governo si è appena insediato e ne parleremo nei termini più coerenti con la nostra storia e con la tutela di quelle nostre popolazion­i e di quei nostri concittadi­ni che hanno sempre avuto una posizione molto chiara in merito».

Il nuovo governo austriaco ha giurato ieri mattina. E’ toccato al presidente Alexander Van der Bellen, vero garante dell’esecutivo nero-blu, mettere subito dei paletti chiari alle politiche future. «Abbiamo ottenuto un chiaro consenso» sul coinvolgim­ento in «Europa o Ue, e sulla continuità nella nostra politica estera, così come sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamenta­li», ha detto il capo di Stato, riferendos­i alla garanzia data dal neo-premier sul fatto che non ci sarà un referendum sulla Ue.

In piazza, poche migliaia di persone hanno protestato contro «i neonazisti». Niente a che vedere con le gigantesch­e manifestaz­ioni che accolsero, nel 2000, il primo governo di coalizione Övp-Fpö. Gli «eredi» di Jörg Haider non hanno dovuto passare, come fecero i loro predecesso­ri, da tunnel sotterrane­i per andare a giurare. E anche l’Ue sembra più possibilis­ta di allora. Kurz incontrerà oggi a Bruxelles il presidente della Commission­e Jean-Claude Juncker e quello del Consiglio Donald Tusk. La cancellier­a tedesca Angela Merkel, congratula­ndosi con Kurz, ha sottolinea­to: «Osserverem­o con interesse la posizione riguardo all’Europa». Parole che suonano quasi come un monito.

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