Elio: il nostro addio? Non è una fake news
Elio, vero nome Stefano Belisari, ha annunciato un tour di addio e non solo un concerto: «Travolti dall’affetto del pubblico»
Il sospetto c’era. Eccome. Anche perché da mattacchioni matricolati come loro, non ci si poteva certo aspettare che uno «show d’addio» fosse semplicemente tale. E infatti il cosiddetto «concerto definitivo» di Elio e le Storie Tese che, oggi ad Assago doveva mettere la parola fine alla storia del gruppo, non sarà per nulla l’ultimo. La più grande fake news del 2017, per dirla con un termine tanto in voga? «Per niente» contesta serio Elio: «Abbiamo ricevuto talmente tanto affetto da quando l’abbiamo annunciato che l’abbiamo trasformato da concerto a tour d’addio». Da aprile. dunque, altre 11 date, da Nord a Sud, che prolungheranno «l’agonia» della band, posticipata (per ora) al 30 giugno. Prima, il quarto Sanremo: «Baglioni ci ha chiamato», spiega Faso «chiedendoci mille giorni di me e di voi, noi gli abbiamo dato disponibilità per 120». Eccoli, gli Elii sulfurei che conosciamo: detto che come accade da tempo, Rocco Tanica non ci sarà («Lui è il nostro Brian Wilson dei Beach Boys, c’è ma non c’è, del resto si comportava così già nell’85»), la canzone si chiamerà «Arrivedorci». Chiaro riferimento alle gag di Stanlio e Ollio e ad altra boutade situazionista: «Come nelle loro comiche, non si sa se sarà un arrivederci o un addio» prosegue infatti sibillino Faso. Di sicuro, su Sanremo gli Elii hanno cambiato da tempo opinione: nel 1992, dicevano di «odiarlo». Ma «no, forzature» ribatte Elio «ho sempre detto che più è brutto e più mi piace. Come quelli di fine anni 70, con l’asta, il playback e artisti misconosciuti tipo gli Homo Sapiens». Ma non è che dopo il quarto verrà voglia di fare il quinto, dopo il tour d’addio assisteremo al tour della resurrezione? «Chissà. Ci è piaciuto così tanto scioglierci che quasi quasi ci riuniamo per scioglierci di nuovo». Viene da credergli.