Corriere della Sera

Un LinkedIn dei ristoranti per la Londra «italiana»

Francesca, da Perugia alla City, ottiene un milione per la sua app

- di Massimilia­no Del Barba

«Altro che Brexit, voi non immaginate nemmeno quanta richiesta di lavoratori italiani ci sia a Londra. Camerieri, baristi, commis, chef e sous-chef. Il problema, per le aziende, è semmai trovare la persona giusta, quella che fa per loro non solo in termini profession­ali ma anche di stile, di approccio, di mentalità. Ecco, noi, grazie all’intelligen­za artificial­e, facciamo questo».

Francesca Boccolini oggi ha 33 anni e dal febbraio dello scorso anno guida insieme al collega indiano Mikhil Raja la start up SonicJobs. Scarichi l’app, la apri, ti lasci intervista­re da Julie, un gentilissi­mo chat-bot che ti aiuta a costruire profilo e candidatur­a, e il gioco è fatto. Julie ti sottopone una serie di scenari tipici del lavoro per cui ti stai candidando e per i quali non esiste una soluzione univoca. Infine Julie si occupa di assegnare alla tua preparazio­ne e alla tua propension­e alla mansione desiderata un punteggio. «L’idea — spiega Francesca — è un po’ quella di Tinder, cioè quella di fare un fra chi cerca e chi offre un lavoro. Attraverso l’intelligen­za artificial­e il match si avvicina molto all’individuaz­ione del candidato ideale o, se ci si riferisce a chi sta cercando impiego, al lavoro per cui si è più tagliati».

Francesca cita Tinder, ma mira a Linkedin. «Quando abbiamo iniziato a sviluppare l’app — prosegue — per i lavori considerat­i a Londra da

blue collar (le tute blu dei servizi, ndr) non esisteva sul mercato niente di simile a ciò che Linkedin fa già per gli

white collar. Il fatto che da quando siamo partiti siano già 1.500 le aziende che utilizzano la piattaform­a con un incremento mensile di 150-200 dimostra come c’è un vuoto in questo settore». Certo, raggiunger­e in 500 milioni di utenti di Linkedin non sarà semplice (semplice è un eufemismo), ma Francesca per arrivare lontano è partita da lontano. Per la precisione da Perugia, dove è nata e da dove si è spostata per laurearsi in Economia a Roma. Poi quattro anni da product manager in Wind e nel 2003 la svolta: compra un biglietto di sola andata per Londra e si iscrive al master in Entreprene­urship allo University College of London. Da lì il suo primo tentativo nel settore fashion con un

market place. «Vedevo tanti italiani girare per ristoranti, hotel e locali con in mano un curriculum di carta, e mi sono detta: qui c’è spazio» ricorda la startupper, che ora è alle prese forse con la fase più difficile della sua avventura: «Perché se è vero che la City è il posto giusto dove tentare di aprire un proprio business — ragiona — è altrettant­o vero che qui nessuno ti regala niente: o vali o sei out. Abbiamo raccolto mezzo milione di sterline, ma a fine gennaio chiuderemo un secondo round». L’obiettivo? «Duplicarle, forse triplicarl­e». Il viaggio è ancora lungo.

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Francesca Boccolini, 33 anni, ha fondato SonicJobs nel 2016

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