Il nucleare di Kim preoccupa gli italiani
La ricerca Ispi-Rainews sulla politica estera. Trump il leader più influente (ma destabilizzante)
Chi è il personaggio più influente della politica estera per gli italiani? Non Vladimir Putin che è passato dal 31% del 2016 al 20% nel 2017 ma il presidente americano Donald Trump che ha ottenuto il 27% contro il 19% ottenuto dal suo predecessore Obama nel 2016. Un potere che, però, a giudicare dai risultati di un sondaggio commissionato da
Ispi e Rainews su «Gli Italiani e la politica internazionale», non è affatto benefico. Anzi. L’operato della Casa Bianca viene considerato un ulteriore fattore di instabilità mondiale per il 64% dei nostri concittadini. Stabili le quotazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel (17%) e in lieve ascesa papa Francesco (22%). «La cosa che colpisce — è il commento di Paolo Magri, direttore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi) — è che Trump, pur percepito dagli italiani come fattore di instabilità, venga riconosciuto come un leader più influente di Obama e il più influente in questo momento. Vorrei sottolineare la percezione distorta del presidente cinese Xi Jinping, rappresentante della vera potenza emergente che, tuttavia, grazie a una politica molto accorta non viene percepita dal grande pubblico come una minaccia».
L’indagine, che è stata realizzata da Ipsos tra il 5 e l’8 dicembre su un campione nazionale di 1.000 persone selezionato in base a quote per sesso, età, titolo di studio e zone di residenza, rileva anche che i test nucleari in Corea del Nord sono stati la notizia più preoccupante del 2017, seguita dalla crisi dei migranti in Europa e dalla politica estera di Trump. Pyongyang, infatti, è al secondo posto tra le minacce globali subito dopo il terrorismo islamico (23%)e rappresenta la vera novità del 2017.
Ed è stata proprio questa preoccupazione, probabilmente, a far crescere l’interesse degli italiani per quello che succede nel mondo: «Nel 2017 — spiega Nando Pagnoncelli presidente di Ipsos
Italia — più di un terzo degli italiani esprime interesse non episodico per la politica internazionale (+8% rispetto al 2014, +3% rispetto al 2016) mentre l’interesse generale per le notizie internazionali sale e raggiunge i livelli più alti, toccati nel 2015, l’anno delle stragi di Charlie Hebdo e del Bataclan».
Per quanto riguarda le minacce in casa nostra il 48% dei cittadini continua ad essere preoccupato dalla crisi economica anche se il dato è in forte calo rispetto al 2014 quando si attestava al 67%.L’immigrazione si conferma al secondo posto tra i rischi per il nostro Paese, un dato stabile al 22%. Subisce, invece, un lieve rimbalzo il dato relativo al terrorismo come minaccia per l’Italia, nonostante la preoccupazione non sia paragonabile a quella del 2015, anno dei primi e più eclatanti attacchi in Europa da parte del terrorismo jihadista (Parigi, novembre 2015). L’operato del governo italiano in merito alla minaccia del radicalismo islamico viene valutata positivamente dal 56% dei nostri concittadini mentre è negativa (63%) sulla gestione dei migranti.