LA COMMISSIONE SULLE BANCHE E IL RUOLO DELLA CONSOB
Caro direttore, abbiamo letto con stupore l’articolo «Le verità nascoste di Consob alla commissione banche», apparso con grande evidenza sul Corriere della Sera del 21 dicembre e in cui si dice che saremmo «capaci di mentire» alla Commissione d’inchiesta sulle banche. L’affermazione è falsa e fortemente lesiva nei nostri confronti. Siamo, pertanto, costretti a valutare azioni legali a difesa della nostra reputazione.
Quanto riferito alla Commissione d’inchiesta, compresi tutti i documenti citati nell’articolo, è agli atti della stessa Commissione. In ciò che abbiamo rappresentato non vi è alcuna falsità, solo se si voglia integralmente ascoltare quanto detto, leggere i documenti, soffermarsi sul significato delle parole e sul contenuto delle norme. In proposito invitiamo ad ascoltare il testo integrale delle audizioni a cui si fa riferimento. Merita, inoltre, di essere rimarcata l’inaccettabile ironia su una supposta provvidenziale malattia, in presenza di un ricovero per gravi motivi di salute.
Nell’articolo si legge, infine, che saremmo stati collocati sulle nostre «poltrone» dal presidente Vegas con «funamboleschi riordini organizzativi». Ognuno di noi ha la sua specifica storia lavorativa ma certamente abbiamo due punti in comune: la nostra vita professionale è fondata sulla stella polare della competenza; siamo uomini dell’istituzione Consob e non riferibili ad alcun presidente. Siamo stati sempre nominati e confermati nei ruoli via via rivestiti — sotto diversi presidenti e commissari — dalle Commissioni che si sono succedute nel tempo.
Caro Direttore, non è tollerabile che si accusino dirigenti dell’Istituto, che ho avuto l’onore di presiedere, e il sottoscritto, di aver mentito alla Commissione parlamentare sulle banche, basando l’accusa sulla ennesima ripetizione di fatti che sono stati più e più volte documentalmente smentiti, da ultimo proprio nella sede della citata Commissione parlamentare. L’articolo «Le verità nascoste di Consob alla commissione banche», alle pagg. 1 e 6 del
Corriere del 21 dicembre 2017, sarà pertanto, per la prima volta per quanto mi riguarda, oggetto di azione penale, ovviamente con piena facoltà di prova.